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Giovedì 21 Febbraio 2013
Morbegno, alla Damiani genitori
divisi sulla nuova scuola media
Dibattito acceso alla scuola elementare della zona sotto la ferrovia rispetto alla possibilità che oltre alla Vanoni venga istituta una nuova scuola per i quartieri a nord della città. In Comune c'è il confronto sulla creazione di un secondo istituto comprensivo
MORBEGNO - Il sindaco Alba Rapella ha invitato ad evitare le contrapposizioni, ma l'assemblea dei genitori del secondo circolo didattico di Morbegno, convocata dalla preside Maria Pia Mollura, si è spaccata ed e venuta fuori l'antica e mai completamente scomparsa rivalità tra la Morbegno nord e il centro storico.
All'ingresso della scuola l'altra sera ci sono i docenti della Vanoni che distribuiscono il loro volantino che a grandi lettere dice "Uniti...è meglio" e già in partenza gli animi si scaldano e Piero Mario Puliti, rappresentante dei genitori arriva a definire il blitz una scorrettezza, un'inopportuna intrusione in casa d'altri. La dirigente della Damiani Mollura mette subito le cose in chiaro: «Noi siamo per i due istituti comprensivi - asserisce - una scuola unica con 1.600 alunni sarebbe ingestibile per chiunque e poi creando un unico istituto sarebbe più difficile in futuro tornare indietro ed io credo che il giusto tra le due estremità, troppo piccolo o troppo grande, stia in mezzo».
Molti applausi dalla numerosissima platea di mamme e papà presenti, li hanno incassati gli insegnati del secondo circolo, mentre più fredda è stata la reazione agli interventi dei sostenitori dell'istituto unico, in primis i docenti della Vanoni, decisi nel difendere la bontà di una scuola allargata a tutta la città, inclusiva e dove numeri più elevati possano favorire il confronto e una migliore proposta formativa.
Dall'altra molte insegnanti della Damiani, che invece sottolineano l'importanza di offrire alle famiglie la possibilità di operare una scelta per i loro figli: «Opportunità che verrebbe meno con una scuola unica - rileva Clara Dolci, maestra elementare - e poi credo che con numeri più piccoli si possa gestire un passaggio più mirato ed efficace tra la materna, le elementari e le medie».
Un'unica scuola vorrebbe dire un collegio con 180 docenti, difficilmente gestibile nei momenti della programmazione e del confronto. E poi da molti, una sana competizione tra istituti è considerato un fattore positivo, in grado di migliorare alla lunga la qualità delle proposte educative e didattiche, con progetti diversi e calibrati, da affiancare ai programmi curriculari. Su tutto pende, però, l'incertezza dei tempi di realizzazione della nuova scuola media "sotto la ferrovia" che per qualche anno, l'amministrazione parla di almeno 3 o 4, dovrà condividere gli spazi della Vanoni.
C'è chi teme tempi più lunghi, vista la difficoltà a reperire fondi per gli investimenti e gli ostacoli burocratici, e non è stato chiarito, «perché è un problema che affronteremo dopo» ha precisato Mollura, con quali criteri saranno formate le classi della prima media e se un genitore potrà scegliere, già da settembre uno o l'altro istituto. In quanto alla futura sede, è stata Rapella ad indicare le due ipotesi: l'ex stabile Poretti, che oggi ospita i corsi professionali della Regione, al momento, però inadeguato dal punto di vista strutturale e normativo ad ospitare una scuola media e la sede del liceo artistico, se in futuro il numero degli studenti dovesse scendere.
Molti genitori se ne sono andati con le idee confuse e la decisione finale è stata quella di non mettere ai voti le due proposte anche perché la scelta definitiva spetterà alla giunta morbegnese all'interno della quale potrebbero convivere opinioni opposte, com'è nel gruppo di maggioranza.
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