Monte Marenzo: un altro sperone
incombe sulla frazione Levata

Approfittando di condizioni atmosferiche favorevoli, sarà necessario raggiungere il masso e frantumarlo sul posto in numerose piccole frazioni non in grado di costituire un rischio per l'abitato sottostante. Intanto le 120 persone evacuate, rimangono sfollate

MONTE MARENZO Ieri mattina un elicottero ha sorvolato Monte Marenzo, per verificare da vicino le condizioni della montagna che, venerdì, ha rovesciato sulla frazione Levata un macigno. Spezzatosi in più parti durante la corsa, ha distrutto un'auto e investito un caseggiato, imponendo l'evacuazione di ben 120 persone.


Per consentire alla quarantina di famiglie sgomberate dai palazzi di via Roma (quello urtato dal masso più "piccolo", di circa 5 metri cubi) e via San Carlo (che si è deciso di evacuare in quanto sulla stessa traiettoria di quello sovrastante) di fare ritorno nelle loro abitazioni e alle ferrovie di riparare i gravi danni provocati dalle due enormi rocce piombate al suolo, sarà necessario effettuare un intervento particolarmente delicato e complesso.


Dal sopralluogo che i geologi hanno effettuato già nel pomeriggio di venerdì e ieri mattina con l'ausilio di un elicottero, è emerso chiaramente che a incombere sulla frazione periferica di Monte Marenzo c'è un altro macigno, di dimensioni ancora più consistenti dei due già crollati.


Di fatto, approfittando di condizioni atmosferiche favorevoli, sarà necessario raggiungere il masso e frantumarlo sul posto in numerose piccole frazioni non in grado di costituire un rischio per l'abitato sottostante.


Tutti i dettagli e altri servizi nelle due pagine speciali dedicate alla frana, sul numero di domenica 19 maggio de "La Provincia di Lecco".

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