Montagna, Menegola indica la via: «Lavoriamo insieme per migliorare il cavalcavia»

Cala il poker Roberto Menegola che allarga la giunta. Raddoppia, portandoli a quattro, i due posti previsti dalla norma per i Comuni con il numero di abitanti come quello di Montagna.

Lo ha comunicato venerdì nel consiglio di insediamento il neoeletto sindaco, che dopo il giuramento ha nominato come suo vice Chiara Pozzi, che sarà anche assessore alla Cultura e Istruzione, alle Pari opportunità e alle Politiche giovanili, mentre ha assegnato l’assessorato al Bilancio ad Angela Parolo, che sarà coadiuvata per la parte economica dal consigliere Maria Butti. Dopodiché ha aggiunto, per ora senza deleghe, gli assessori Luca Nesa (assente giustificato, in seguito «ad intervento chirurgico» ha detto Menegola) e Luca De Palo. Quest’ultimo in qualità di consigliere, come peraltro il resto degli eletti, avrà ambiti di cui occuparsi. Insieme a Miotti, De Palo curerà ambiente, territorio e attività produttive, mentre i servizi sociali saranno materia per Mirko Paiosa e Valentina Brenz Verca. A Nesa l’incarico di occuparsi di sport, tempo libero, turismo e dei rapporti con le associazioni, mentre l’agricoltura sarà il settore di lavoro di Luciano Benedetti. Designato infine il capogruppo di maggioranza della lista Menegola per Montagna, l’unica in corsa alle amministrative: la nomina a Butti.

«Sarò sindaco di tutti senza pregiudizio alcuno. Ci proporremo positivamente verso ogni cittadino, con massima apertura, dialogo e confronto» ha promesso Menegola invitando i presenti - una trentina in platea hanno seguito la seduta - a partecipare attivamente alla vita amministrativa del paese. «Vorremo potervi coinvolgere, poiché dovete essere voi cittadini i protagonisti, in un’ottica costruttiva, ma anche critica purché nel bene del paese» ricordando che ognuno può avere l’accesso agli atti, rivolgendosi per spiegazioni agli uffici comunali oppure al sindaco stesso.

«Crediamo che la buona amministrazione passi dal coinvolgimento della popolazione sulle varie iniziative messe in atto e da una presenza puntuale sul territorio per ascoltare le varie esigenze segnalate da ogni cittadino» ha aggiunto. Ecco perché, tra le intenzioni del gruppo, quella di «prevedere un ufficio a Montagna Piano e valutare la possibilità di alternare le sedute consiliari tra gli spazi del municipio e quelli da predisporre al Piano». Tra le politiche sociali del programma, l’attivazione di un servizio di pasto a domicilio per anziani e bisognosi, preceduto da una indagine preliminare. Altro punto del nuovo gruppo al governo, quello di garantire un sostegno alla maternità e alla natalità, «anche valutando spazi per la nascita e la gestione di un asilo nido comunale». In ambito cultuale si intende sviluppare un progetto di educazione civica coinvolgendo le scuole dall’infanzia alla primaria in materia ambientale.

«Oltre alla sicurezza stradale, che mi sta particolarmente a cuore», il sindaco di Montagna ha chiesto «di mitigare l’impatto della strada di servizio al cavalcavia del Trippi, riducendo in maniera significativa le parti di proprietà da espropriare delle aziende», penalizzate dal progetto olimpico.

Questo è ciò che in concreto ha proposto Roberto Menegola nell’incontro dei giorni scorsi a Milano con l’assessore regionale alla Montagna e agli Enti locali Massimo Sertori e Fabio Saldini, amministratore delegato di Società infrastrutture Milano Cortina 2026. Un’opera, quella cavalcavia in località Trippi, che ha fatto parlare di sé anche nel consiglio comunale di insediamento venerdì sera, quando, dal pubblico, una cittadina ha chiesto al sindaco quali fossero le novità sullo sviluppo della infrastruttura, che sta facendo discutere da mesi, tesa a bypassare il nodo cruciale del passaggio a livello sulla tangenziale di Sondrio. Menegola non si è sottratto alla domanda, spiegando tappa dopo tappa cosa è stato fatto, cosa si sta facendo e si farà.

Tra le prime azioni del mio mandato, «sono stato a visitare le aziende - nello specifico la carrozzeria Giugni e l’impresa di trasporti Gianolini -, maggiormente penalizzate da questa opera, per avere chiaro il quadro». Ha altresì puntualizzato in aula che «la questione non è essere pro o contro il cavalcavia. Se lo impongono, il problema non è essere o non essere d’accordo, bensì capire se ci siano margini di miglioramento per diminuire l’impatto sul territorio in un’ottica di collaborazione, dialogo e confronto con le istituzioni».

Modus operandi, il suo, che «ha raccolto totale disponibilità e apertura di Sertori e Saldini - ha evidenziato -, che ringrazio. Ho chiesto un incontro e subito è stato organizzato. Con Luca De Palo e Samuele Miotti - entrambi consiglieri, ingegneri di professione - siamo andati a Milano e abbiamo trovato disponibilità a collaborare e sottoposto proposte migliorative». Della serie, l’opera ci sarà, ma ora è prioritario trovare le soluzioni condivise che siano il meno impattanti possibili. Secondo quanto ha assicurato ai cittadini presenti in aula - oltre una trentina -, «sono già state date indicazioni per la modifica delle parti di accesso delle due aziende (Gianolini e Giugni, nda)», che poi si andranno a valutare.

Al tavolo con Sertori e Saldini, «non era presente Anas, che realizza l’opera e il cui parere è vincolante in materia di viabilità e sicurezza. Nonostante l’assenza, sulla sicurezza stradale ho posto l’accento, proponendo di prevedere all’imbocco su via Europa una corsia di accelerazione (non presente nel progetto, nda) per una immissione più sicura», modifica questa che per normative in vigore sembra non essere possibile. «Questo è il modo di procedere di questa amministrazione: porsi in maniera positiva e collaborativa, considerando che ci troviamo a gestire soluzione complesse. Ma tutto quello che può essere a favore dei cittadini è fuori discussione, sarà fatto» ha concluso Menegola raccogliendo gli applausi della platea.

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