Molteno: sconvolta
la famiglia di Maddalena

Il marito della scomparsa - Sergio Spreafico, che tuttora vive in centro paese, nello stesso condominio di allora - aveva rifiutato di parlare: «Non mi interessa commentare - ha dichiarato - Non so neanche da dove escano certe informazioni»

MOLTENO «Il dolore di mia nipote è immenso: vorremmo solo che della tragedia di sua madre non si parlasse più, finché non si avranno risposte certe dagli inquirenti».


Bruna Sala era cognata di Maddalena Calabria, avendone sposato il fratello; ieri s'è fatta «portavoce col cuore in mano» della figlia della defunta, Beatrice Spreafico, da anni residente a Londra con la propria famiglia.


«E' stato devastante per la ragazza - dichiara la zia - apprendere, perlopiù via Internet dai giornali, quale sorte è toccata alla sua povera mamma. Sin da ieri avevamo preso contatti con gli investigatori - aggiunge - dopo avere letto le prime notizie: ci era stato risposto che si poteva ancora sapere nulla di certo, che al termine di tutti i necessari approfondimenti avremmo trovato risposta per le nostre domande, invece già l'indomani abbiamo saputo il resto ed è stato atroce».


Contattato telefonicamente l'altra sera, il marito della scomparsa - Sergio Spreafico, che tuttora vive in centro paese, nello stesso condominio di allora - aveva rifiutato di parlare: «Non mi interessa commentare - aveva dichiarato prima di chiudere bruscamente la conversazione - Non so neanche da dove escano certe informazioni».


Era divenuto noto nelle ore precedenti che Fabio Citterio, tecnico informatico di 45 anni di Lurago d'Erba e la cugina Tiziana Molteni, 53 anni di Dolzago, erano indagati per i fatti concernenti la tragica fine di Maddalena Calabria, risalenti al 1993 e connessi anche con la rapina messa a segno nella villa di Oggiono dove la donna aveva brevemente lavorato come domestica.


Tutti i dettagli e gli ultimi sviluppi del caso giudiziario, nella pagina speciale su "La Provincia di Lecco" in edicola venerdì 26 ottobre.

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