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Lunedì 24 Gennaio 2011
Molteno: da un anno
vive nell'aeroporto
Giancarlo Riva, 52 anni, racconta la sua esistenza seduto sullo sgabello di un bar dello scalo bergamasco, insomma a casa sua. O almeno a quella che ha eletto a tutti gli effetti come dimora, non avendo alcun altro posto in cui stare. E attorno a lui si è creata anche una rete di solidarietà
Giancarlo Riva, 52 anni, originario di Molteno, racconta la sua esistenza seduto sullo sgabello di un bar dello scalo bergamasco, insomma a casa sua. O almeno a quella che ha eletto a tutti gli effetti come dimora, non avendo alcun altro posto in cui stare. «Sono così da sempre – ammette con i suoi occhi azzurri nel viso scavato e i capelli brizzolati –: di lavori ne ho fatti tanti nella mia vita, ne posso contare circa una trentina, dal carpentiere al magazziniere, dall'operaio in laminatoio all'autista. I miei capi si sono sempre fidati di me: lavoro seriamente solo che...». C'è un solo che. «Solo che da quando ero giovanissimo ogni volta che mettevo via qualche soldo, mollavo tutto e mi davo ai viaggi» racconta scuotendo il capo. «E facevo il brillante con le donne» ammette.
Ora tutta la sua vita è in due valigie: qualche vestito e il beauty per tutti i giorni. Niente di più. In aeroporto Giancarlo ha imparato a farsi voler bene: è discreto, simpatico e mai sopra le righe. Le cameriere del bar si fanno intenerire e a turno offrono la colazione o allungano un panino. C'è chi si è offerto di custodirgli le sue valigie e chi gli permette di sbarbarsi al bagno come un passeggero qualunque che arriva e vuole rendersi presentabile dopo una lunga traversata. Una piccola rete di solidarietà che sfida i controlli per non lasciare all'addiaccio quello che ormai è diventata una presenza familiare.
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