Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 14 Febbraio 2019
Migranti, la chiusura del centro di Salvi
Il sindaco «Era un epilogo prevedibile»
Il primo cittadino di Cosio Valtellino: «Adesso stop al clamore. Come paese abbiamo fatto la nostra parte per anni, ora tocca agli altri»
«La chiusura del centro accoglienza di Regoledo è l’epilogo naturale di una situazione di accoglienza che aveva tempo determinato. Come paese abbiamo fatto la nostra parte, siano gli altri a sostenere anche l’onere della presenza dei migranti».
È quanto sostiene il sindaco di Cosio Valtellino, Alan Vaninetti nel commentare la prossima chiusura del centro di accoglienza dei migranti gestito da Giulio Salvi a Regoledo. «Credo che tutto il risalto dato alla conclusione di questa attività sia debordante – afferma riferendosi al botta e risposta tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e al gestore della struttura Giulio Salvi – Spero che questo fatto non venga cavalcato da nessuna delle parti perché non c’è motivo di strumentalizzare una situazione che era prevedibile. È giusto che siano rispettate le regole dell’accoglienza che in questo caso si traducono nei risultati di un bando che ha escluso la struttura attiva a Cosio Valtellino e non credo che si debba andare oltre».
Il sindaco Vaninetti sottolinea che «il nostro paese ha dato tanto in termini di accoglienza negli ultimi anni ed è giusto che siano anche altri, ora, a fare la propria parte. La delocalizzazione dei migranti eviterà a Cosio Valtellino di sostenere l’onere della presa in carico di persone che escono dal percorso di accoglienza previsto dalla legge e che costituiscono un costo notevole per l’amministrazione comunale del paese in cui risultano residenti. Abbiamo affrontato questo onere per anni – fa presente Vaninetti – così come tra i primi in provincia di Sondrio abbiamo anche percorso tutte le strade possibili per favorire l’integrazione e la buona convivenza di queste persone con gli abitanti. La nostra esperienza può essere utilizzata come esempio per altri che ora saranno chiamati ad affrontare una situazione simile».
Il gestore della struttura di accoglienza di Regoledo che tra poche settimane chiuderà i battenti, Giulio Salvi ha tenuto a sottolineare anche l’aspetto dei costi sostenuti dal suo centro per mantenere l’attività, superiori – ha detto – rispetto a quelli di cooperative o associazioni onlus che svolgono servizio analogo. Un punto che, secondo Salvi, ha giocato a sfavore nel buon esito della partecipazione al bando per l’accoglienza dal quale il centro Rezia è stato escluso. «Salvi parla di spese per servizi quali i rifiuti e l’acqua fino a 15mila euro l’anno – dice il sindaco Vaninetti – un costo che mi pare pienamente proporzionale sia al numero di persone accolte nella struttura, che sfioravano le 100 unità fino ad un anno fa circa, sia ai guadagni derivanti da questo tipo di attività».
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