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Mercoledì 12 Giugno 2013
Metalmeccanica, crisi continua
Persi in tutto 3700 posti di lavoro
Il dato per tutta la Lombardia. In provincia di Sondrio sono rimasti a casa 11 operai: nello stesso periodo dello scorso anno avevano perso l'occupazione tre persone
SONDRIO: Nei primi cinque mesi del 2013 in tutta la Lombardia hanno perso il lavoro 3.700 operai metalmeccanici. In provincia di Sondrio sono rimasti a casa undici operai, ma la preoccupazione è molto elevata.
Secondo i dati delle liste di mobilità compilate dai centri per l'impiego delle diverse province la provincia più colpita è quella di Bergamo con 727 posti di lavoro persi e un incremento del 161,5%. C'è poi Milano che in percentuale arriva al 48, ma in numeri assoluti a 1.151 posti persi. Anche a Varese la situazione è grave con 241 licenziati e un aumento del 173,9% . A Sondrio si registra la perdita di undici posti. Anche se si parla di cifre non molto rilevanti in termini di valore assoluto, va rilevata la netta crescita rispetto al 2012. I posti persi nei primi cinque mesi erano stati tre. Questa crescita – in percentuale si arriva al +270 - esprime il peggioramento della situazione valtellinese.
Secondo l'indagine di fine maggio realizzata dalla Cgil di Sondrio, nella mappa dell'economia locale le aziende del comparto metalmeccanico che soffrono sono Tech Nik (l'ex Imeva), Alexia (in questo caso ci sono i contratti di solidarietà), Dresser e Riello (con la cassa integrazione) e la Drive technology da tempo in pesante crisi. La situazione, sempre secondo l'analisi di maggio della Camera del lavoro, è stazionaria in imprese di tutti i mandamenti, dalla Fic di Mese alla Valtecne di Berbenno, passando per la Cipag e la Siderval a Talamona.
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