Cronaca / Lecco città
Domenica 05 Giugno 2016
Messaggi Isis negati
«Sul caso WhatsApp
intervenga il Governo»
TerrorismoPresa di posizione di Lorena La Spina, segretario dell’Associazione funzionari di Polizia
«La sicurezza nazionale deve avere la precedenza»
Il Governo intervenga per evitare ciò che si è verificato a Milano, dove la procura si è vista rifiutare la collaborazione della compagnia americana WhatsApp in un’inchiesta per terrorismo ritenendo che i messaggi scambiati tra indagati fossero solo «condivisione di propaganda» e non segnali di una vera e propria «situazione di emergenza».
E’ quanto ieri ha chiesto Lorena La Spina segretario nazionale dell’Associazione funzionari di Polizia.
Il problema
«La Procura di Milano - si legge in una nota dell’Anfp - si è trovata nella materiale impossibilità di procedere all’intercettazione delle comunicazioni intercorse su WhatsApp, nell’ambito dell’indagine che ha recentemente portato all’arresto di quattro persone, a fronte dell’accertato pericolo di attentati ai danni del Vaticano e dell’ambasciata di Israele. Tra loro il pugile residente a Lecco Raim Moutaharrik, 28 anni, e la moglie Salma Bencharki, 26 anni, che la settimana scorsa sono stati trasferiti rispettivamente nelle carceri di Sassari e di Roma.
Il problema per l’indagine era nato seguito della distruzione fisica del cellulare, si era reso necessario chiedere direttamente l’acquisizione dei messaggi giacenti in fase di arrivo presso il server. Tuttavia, la compagnia americana aveva di fatto negato la propria collaborazione, adottando una serie di espedienti dilatori che hanno creato serie difficoltà alle autorità inquirenti, complicando ed ostacolando le indagini».
Secondo La Spina «emerge con assoluta evidenza il paradosso determinato dalla sindacabilità da parte di un soggetto privato di una richiesta avanzata direttamente dall’Autorità giudiziaria, ossia da uno dei poteri di uno Stato sovrano e sottoposta a ben precise garanzie procedurali».
A fronte di quanto accaduto, «auspichiamo - afferma l’Anfp - una convinta azione governativa affinché a livello europeo (e non solo nazionale) siano applicate rigorose politiche restrittive nei confronti dei soggetti privati che adottano simili comportamenti. Ed inoltre, è indispensabile che i cosiddetti “contratti di stabilimento”, laddove presenti, contengano opportune clausole finalizzate ad assicurare la disponibilità dei dati in caso di motivate esigenze investigative».
«Nel bilanciamento tra contrapposti interessi, soprattutto nella fase particolarmente delicata che l’intera Europa sta vivendo, riteniamo - conclude la nota - che la sicurezza nazionale ed internazionale meriti di essere privilegiata con forza e determinazione».
L’operazione
Ricordiamo che il 28 aprile l’operazione della Digos di Lecco e dei Ros di Milano aveva portato all’arresto di tutti gli indagati, marito e moglie di Lecco e altri due sospettati di terrorismo, Wafa Koraichi, 24 anni e Abderrahmane Kachia, 23 anni.
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