Al primo anno in MotoGP, che campionato pensi potrà essere?
«Sicuramente molto combattuto, ci saranno cinque o sei piloti a contendersi la vittoria. Lorenzo e Spies saranno fra questi».
Dopo un passato agonistico, prima team manager in Superbike, con quali stimoli e motivazioni inizi la nuova avventura in MotoGp?
«Il cambiamento di per sé stimola e il passaggio in MotoGp ha raddoppiato le mie motivazioni e anche le ambizioni»
Con Ben Spies hai vinto il mondiale in Sbk nel 2009, quali pensi siano sono le doti migliori del pilota texano?
«La professionalità con cui si dedica al lavoro, la velocità nell'imparare le piste e la determinazione. Non è un caso che in due anni sia passato dalla Superbike, dove ha vinto il mondiale al primo tentativo, a essere pilota ufficiale Yamaha in MotoGp»
Lorenzo e Spies: un pilota iridato e uno promettente. Potranno esserci attriti o tensioni all'interno del box?
«Sicuramente la domenica ognuno di loro farà la propria gara, ma per far progredire la moto dovranno continuare a lavorare bene insieme come stanno facendo ora. Sono professionisti e pertanto non mi aspetto tensioni all'interno del box»
La Yamaha parte anche quest'anno come team da battere: è dura l'eredità lasciata da Brivio e Rossi?
«Avremo un programma ben definito da seguire a prescindere da quello fatto in passato, con l'obiettivo di essere protagonisti»
Nei recenti test le Honda sono sembrate volare, le Yamaha inseguono mentre più attardato Rossi con la Ducati; sono questi i veri valori in campo?
«È presto per dare giudizi. Le Honda a Sepang sono andate molto forte, ma stiamo parlando di una singola pista. Se si dovessero ripetere anche in Qatar, allora inizieremo a preoccuparci veramente. Il nostro passo di gara comunque, non era molto distante dal loro»
Un nome per il campione 2011.
«Passiamo alla prossima domanda....»
Diego Onida
© RIPRODUZIONE RISERVATA