Editoriali / Merate e Casatese
Martedì 03 Dicembre 2013
Merate, urgente la tac per paziente
Scoppia lite tra medici in corsia
Ottantenne è in crisi respiratoria, ma il radiologo pretende il suo consenso per procedere.
I colleghi del Pronto soccorso si infuriano. Alla fine hanno la meglio: via all’esame
Pretendeva che il paziente intubato desse il suo consenso prima di sottoporlo a una Tac. Per questo, ieri mattina, tra un medico della radiologia del San Leopoldo Mandic di Merate e alcuni colleghi del pronto soccorso c’è stato un animato battibecco.
Solo dopo che i toni si erano alzati oltre i limiti dell’urbanità, il medico radiologo ha accettato di procedere con la Tac.
Al centro del contrasto,un ottantenne di Merate, giunto in ospedale nelle prime ore della mattinata. Mentre era nella sua casa in via De Gasperi, l’anziano era caduto e si era fatto male a un femore ed era stato portato dal 118 in pronto soccorso i. Mentre si trovava in attesa di visita, ma era già all’interno del reparto, ha accusato un problema respiratorio. Per salvarlo, i medici hanno dovuto intubarlo. Subito dopo, per comprendere il perché di quella crisi, hanno richiesto una Tac urgente. Ed è qui che il medico di radiologia ha opposto il suo no, in mancanza di un consenso da parte del paziente. Dopo una discussione accesa, cui hanno assistito parecchie persone, il radiologo ha accettato di procedere Al termine degli accertamenti, l’ottantenne è stato trasferito nel reparto di rianimazione in prognosi riservata.
«In teoria - ha commentato il direttore sanitario Gedeone Baraldo - il consenso andava richiesto prima dell’esame.Chiaro che in questo caso è prevalso lo stato di necessità. Può darsi che il medico in questione abbia calcato un po’ la mano ma non bisogna banalizzare. Potrebbe anche succedere che il paziente sottoposto a Tac, al risveglio, possa avere problemi per il mezzo di contrasto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA