Editoriali / Merate e Casatese
Lunedì 05 Agosto 2013
Merate, l’ospedale è in difficoltà
Tac rotta e ferie: pazienti dirottati
Risultato: medici costretti, almeno un paio di volte al giorno, nel corso dell’ultima settimana, a far accompagnare a Lecco o in altri presidi ospedalieri i pazienti che accedono al reparto di emergenza
Tac rotta e ferie mettono in difficoltà il pronto soccorso di Merate. Disagi in vista in agosto.
Coi medici costretti, almeno un paio di volte al giorno, nel corso dell’ultima settimana, a far accompagnare a Lecco o in altri presidi ospedalieri i pazienti che accedono al reparto di emergenza e che avrebbero bisogno di particolari esami.
Il caso più grave è certamente quello della Tac. L’apparecchio che permette di effettuare radiografie, nel corso dell’ultima settimana è stato guasto per ben sei giorni. Dopo tre giorni, sono intervenuti i tecnici che lo hanno riparato. Il giorno successivo, tuttavia, la delicata apparecchiatura si è nuovamente guastata. Ieri, sono intervenuti i tecnici, che dovrebbero avere risolto il problema. Si spera almeno per un po’ di tempo.
«Purtroppo - ha spiegato il direttore sanitario Gedeone Baraldo sanitario - la riparazione non è stata completa e a distanza di poche ore si è ripresentato il medesimo problema». Peccato che quello della Tac non sia l’unico problema con cui si trovano a dovere fare i conti i medici del pronto soccorso.
Dalla fine di luglio e per tutto il mese di agosto, infatti, non potranno contare né sull’urologo né sul chirurgo vascolare. Nel caso in cui al Mandic dovesse arrivare un paziente che necessità dell’intervento di questo specialista, occorrerà organizzare un trasferimento a Lecco.
L’urologia, come comunicato dalla direzione generale ai reparti, è chiusa dal 29 luglio fino al 30 agosto. L’angiologia invece si è fermata il 25 luglio e riprenderà l’attività a settembre.
«Nel caso di necessità - ha precisato il direttore Baraldo - è possibile organizzare il trasferimento del paziente a Lecco o, nel caso in cui non fosse trasportabile, avere il medico a Merate».
Il problema, fanno però notare al pronto soccorso, è proprio quello dei trasferimenti. Anche calcolando una media di soli due trasferimenti al giorno, significa che quotidianamente un infermiere deve utilizzare la sua giornata di lavoro per i trasferimenti. Con tutto ciò che comporta a livello di carichi di lavoro per chi resta in servizio a Merate e deve far fronte a tutto il resto. .
© RIPRODUZIONE RISERVATA