Cronaca / Merate e Casatese
Sabato 04 Ottobre 2014
Merate e Cernusco contrari
Idrolario non può cedere l’acqua
Infuocata assemblea dei sindaci sulla vendita del ramo idrico
L’amministratore: «Si rischia di mandare in fallimento la società»
Lo scontro tra sindaci è frontale: Merate e Cernusco Lombardone fanno saltare la cessione del ramo idrico di Idrolario a Idroservice e gli altri attaccano frontalmente, arrivando anche a ipotizzare il ricorso alle vie legali.
L’ultima assemblea, andata in scena giovedì sera, è stata di quelle vivaci, con toni accesi che hanno inevitabilmente lasciato strascichi tra i primi cittadini, alcuni dei quali non hanno assolutamente apprezzato quanto accaduto durante l’assise.
L’assemblea, nella quale era rappresentato poco più dell’80% delle quote complessive, era chiamata a dare corso ad un percorso al quale sindaci e amministratori stanno lavorando ormai da parecchio tempo, in seno all’assemblea Ato, per quanto riguarda la gestione del settore idrico.
La partita si è complicata nel momento in cui i contrasti che si sono sempre registrati sul tema hanno prodotto l’alzata di scudi di Merate e Cernusco, che – forti del loro 24% complessivo -, votando contro hanno reso impossibile procedere in questo senso, in quanto sarebbe servita l’espressione favorevole dell’80% delle quote. Un blocco problematico e pericoloso, che, come ha sottolineato l’amministratore unico Lelio Cavallier, rischia di mandare in default Idrolario, che in questa situazione non è in grado di far fronte alle pendenze nei confronti dei creditori.
E’ sulla scia di questa situazione che, ieri, diversi amministratori si sono scagliati contro i colleghi di Merate e Cernusco, resisi autori di un «comportamento irresponsabile» secondo Ernesto Longhi, presidente del Comitato tecnico di vigilanza di Idrolario, Giuseppe Conti, sindaco di Garlate, Benedetto Negri, sindaco di Galbiate, Renato Ghezzi, sindaco di Viganò, Antonio Rusconi, assessore delegato di Valmadrera e Filippo Galbiati, sindaco di Casatenovo.
«Votando contro al percorso di risanamento della società Idrolario, hanno fatto mancare la percentuale di consensi necessari per rendere esecutive le misure previste dallo stesso tese a mettere in sicurezza la società con la “cessione” del ramo d’azienda e della situazione debitoria alla società Idroservice», hanno messo nero su bianco, criticando duramente un’azione che «ha determinato una situazione gravissima di insolvenza della società, l’impossibilità a rimborsare i mutui ai Comuni, mettendo in forte difficoltà i bilanci e la cassa degli stessi e uno stato di precarietà dei lavoratori coinvolti». Il primo cittadino di Viganò è andato anche oltre, affermando che «la posizione dei Comuni responsabili di questa situazione, Merate e Cernusco, sarà vagliata anche da un punto di vista legale per i danni che provoca alle risorse pubbliche».
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