Cronaca / Lecco città
Lunedì 26 Dicembre 2016
Meno tasse per le imprese
Il regalo sarà nel 2016: -0,3%
L’analisi del Centro studi degli artigiani di Mestre, saldo positivo,pressione al 42,3%
Il 2017, secondo la Cgia di Mestre, dovrebbe essere un anno positivo sul fronte delle tasse, con un calo dello 0,3% sul 2016 attestandosi al 42,3%. In virtù delle novità che scatteranno dal primo gennaio, a seguito delle decisioni prese con la legge di Bilancio 2017 e con le leggi di Stabilità redatte negli anni precedenti, le famiglie dovrebbero risparmiare 2,9 miliardi e le imprese 4,5.
Il condizionale, per l’Ufficio studi della Cgia, è d’obbligo, visto che l’analisi è al netto di un’eventuale manovra correttiva e la quasi totalità delle misure previste nel 2017 non interesseranno in egual misura tutti i contribuenti italiani.
«Grazie a queste novità - segnala il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo - la pressione fiscale ufficiale dovrebbe scendere nel 2017 al 42,3%: 0,3 punti in meno di quella registrata nel 2016. Sebbene in calo, siamo comunque ancora lontani dal 41,5% registrato prima della crisi, quando il rapporto debito/Pil, ad esempio, era al 100 per cento: un dato inferiore di oltre 30 punti a quello attuale».
Sono una dozzina le principali novità fiscali che interesseranno le imprese. Le società di capitali, ad esempio, beneficeranno della riduzione dell’aliquota Ires che passerà dal 27,5 al 24% (con una riduzione del peso fiscale di 2,9 miliardi di euro). Gli imprenditori individuali e le società di persone che opteranno su base volontaria per l’Iri (Imposta reddito impresa) saranno sottoposti ad un’aliquota fissa al 24% sugli utili non prelevati in luogo della tassazione Irpef (1,2 miliardi di sgravi). La proroga del maxi ammortamento al 140% e l’iper ammortamento al 150% dell’acquisto di macchinari ad alto contenuto tecnologico consentiranno un risparmio fiscale di 973 milioni di euro. La proroga fino al 2020 del credito di imposta per la ricerca e lo sviluppo permetterà un risparmio fiscale di 727 milioni di euro.
Grazie alla riduzione dell’aliquota contributiva al 25%, il popolo delle partite Iva risparmierà 108 milioni di euro di contributi previdenziali. Per contro, invece, verranno meno le agevolazioni dell’Ace (Agevolazione per la crescita economica) di quasi 1,5 miliardi di euro e gli artigiani e i commercianti, a seguito delle misure prese dall’allora governo Monti, nel 2017 subiranno un ulteriore aumento dei contributi Inps pari a 400 milioni di euro.
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