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Giovedì 23 Maggio 2013
Meccanica, il settore sfida la crisi
Meno ricavi, crescono gli investimenti
Un primo 2013 difficile per le tute blu: le imprese hanno dichiarato fatturati stabili, ma il 32% ha comunicato che i ricavi sono in calo rispetto ai dodici mesi precedenti: un dato è maggiore rispetto al 21% di aziende che avevano evidenziato questa tendenza nel 2012
SONDRIOContinua il momento difficile per il settore metalmeccanico della provincia di Sondrio che può contare su 43 imprese e più di duemila addetti: solo l'export permette alle aziende di Valtellina e Valchiavenna una boccata d'ossigeno, mentre per quanto riguarda gli altri aspetti dell'attività economica i parametri continuano a calare in maniera pericolosa e preoccupante.
Per quanto riguarda il 2012 e la prima metà dell'anno in corso, la metà delle 19 imprese della provincia interpellate nel corso di una recente inchiesta condotta da Confindustria Sondrio, ha dichiarato fatturati stabili, ma il 32% ha comunicato che i ricavi sono in calo rispetto ai dodici mesi precedenti: un dato è maggiore rispetto al 21% di aziende che avevano evidenziato questa tendenza nel 2012. Anche i livelli di produzione mostrano trend simili a quelli relativi ai fatturati e ai ricavi: più di un operatore su tre, infatti si dichiara insoddisfatto specie se paragona i livelli di produzione a quelli pre-crisi; per il 50% delle aziende interpellate la produzione è stabile, mentre è in calo per il 30% delle imprese.
Ancora più critico l'aspetto riguardante i margini di profitto, in contrazione per il 40% delle aziende e stabili per il restante 60%, ma solo perché già calati negli anni scorsi già pesantemente caratterizzati dalla crisi economica.
Contrastanti, invece, i dati relativi agli organici e ai dipendenti in forza alle varie aziende: se il 33% degli interpellati ha dichiarato che il suo personale era in crescita nel 2012, per quest'anno, invece, la metà delle imprese sta pensando a riduzioni di organico. Questo anche per il persistere di difficoltà legate ai pagamenti visto che per un'azienda su tre gli insoluti sono in crescita. Cala anche la fiducia nel futuro da parte degli imprenditori: il 47% è più pessimista rispetto all'anno scorso sulle prospettive della propria attività (questa percentuale nel 2011 arrivava solo al 19%); il 42% crede che per questi 12 mesi la sua situazione rimarrà stabile e solo l'11% pensa a una crescita.
L'aspetto più positivo, come detto, è invece legato all'export: la produzione per l'estero è in crescita per la metà delle imprese interpellate e questo dato è addirittura migliore rispetto a due anni fa. Per cercare di rimanere competitive nel mercato interno ed esterno o per provare a tornare a esserlo, le aziende di Valtellina e Valchiavenna dimostrano una grande attenzione verso gli investimenti: il 70% ha in corso progetti di sviluppo innovativi, specie nelle aree della produzione e dello sviluppo dei prodotti.
Purtroppo, però, spesso questi progetti si scontrano con le difficoltà di trovare figure professionali adatte alle esigenze delle imprese: queste ultime, infatti hanno grossi problemi a reperire ingegneri, meccanici, sales engineer, commerciali, manutentori e operai specializzati, in particolare fresatori e saldatori. Si evidenzia ancora una volta l'esigenza di coordinare sul territorio le politiche legate alla scuola e alla formazione affinché siano funzionali ai settori produttivi con il duplice obiettivo di dare nuova forza lavoro alle imprese e di non costringere i giovani a lasciare la provincia in cerca di un'occupazione.
Infine sono stati rinnovati i vertici della sezione metalmeccanici di Confindustria Sondrio: alla carica di presidente è stato confermato Paolo Mainetti, mentre sono stati eletti come vice-presidenti Raffaele De Peverelli e Antonio Rossi.
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