Cronaca
Martedì 23 Maggio 2017
Mazzette per le patenti
Dodici arrestati per corruzione
Maxi inchiesta della polizia stradale di Como - coinvolto anche il dirigente della Motorizzazione e tre scuole guida di Uggiate, Mozzate e Dongo
Gli agenti della polizia stradale di Como, in collaborazione con i militari della guardia di finanza, hanno eseguito martedì mattina 12 ordinanze di custodia cautelare di cui sette in carcere e cinque ai domiciliari nell’ambito di una maxi inchiesta condotta dalla Polstrada su una compravendita di licenze per camionisti.
Tra le persone per le quali la Procura di Como ha chiesto e ottenuto la misura cautelare vi sono il dirigente della Motorizzazione civile incaricato di presiedere gli esami per il rilascio della licenza quinquiennale per il trasporto di merci pericolose, Antonio Pisoni, e i referenti di tre autoscuole comasche, la Catelli di Uggiate Trevano, l’autoscuola Luigi di Mozzate e l’autoscuola Albini di Dongo e di Gravedona ed Uniti, incaricati di tenere gli esami di abilitazione per il rilascio dell’abilitazione ai titolari di patente per mezzi pesanti a guidare camion adibiti al trasporto di merce e di persone a fini commerciali.
Secondo quanto hanno potuto accertare gli agenti della polizia stradale le autoscuole avrebbero sì organizzato i corsi, ma falsificando i verbali in modo da far risultare presenti camionisti in realtà - nel momento delle lezioni - impegnati nel loro lavoro.
Nel corso dell’indagine i poliziotti hanno convocato centinaia di autotrasportatori ai quali è già stata revocata la licenza.
Le accuse ipotizzate dalla Procura sono di associazione a delinquere, corruzione e falso materiale e ideologico. In sostanza il funzionario della Motorizzazione e i responsabili delle autoscuole, che erano incaricati di un pubblico servizio, avrebbero ricevuto compensi per rilasciare le autorizzazioni senza che i camionisti avessero titolo per averle.
In particolare l’ingegner Pisoni è anche accusato di aver favorito, nel corso degli esami previsti per gli autotrasportatori che intendono ottenere la licenza per il trasporto di merci pericolose, i candidati delle autoscuole coinvolte anche - sostiene l’accusa - compilando di suo pugno le schede di esame.
Agenti della polstrada e militari della finanza hanno anche eseguito 31 perquisizioni, tra cui una negli ufficio della stessa Motorizzazione civile in via Tentorio.
Tra i camionisti ai quali è stata ritirata la licenza vi è anche un nutrito gruppo di dipendenti della Parmalat: nel corso dell’inchiesta è infatti emerso che dirigenti Parmalat avrebbero indirizzato a Como gli autotrasportatori sapendo che avrebbero potuto far ottenere loro l’abilitazione senza dover seguire alcun corso.
A riguardo, in un comunicato dell’ufficio stampa, «Parmalat intende precisare che si ritiene parte lesa e sta collaborando già da diversi mesi con gli inquirenti e le forze di Polizia al fine di chiarire ogni eventuale responsabilità di propri dipendenti».
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