Martino Pini racconta il suo bronzo a Parigi

Martino Pini, atleta paralimpico di handbike di Grosio, si racconta dopo il bronzo vinto ai Giochi di Parigi pochi giorni fa. Le emozioni e la soddisfazione dopo la sua performance

La torta con la foto del trionfo e lo champagne da stappare con la famiglia e gli amici martedì sera è stato l’unico strappo alla vita da atleta anche perché Martino non si culla certamente sugli allori, ma ha già nel mirino il prossimo obiettivo: « Fra una decina di giorni c’è il Mondiale di Zurigo, è il mio terzo . Punto a fare bene, nel 2022 che era stata la mia stagione migliore con la doppietta cronometro e gara in linea all’Europeo in Austria e la vittoria nella cronoscalata di Coppa del Mondo in Germania, ho dovuto saltare il Mondiale in Canada perché avevo il covid».

In Svizzera cerca un’altra gemma da incastonare in un 2024 fantastico con la conquista del Coppa del Mondo e la medaglia di Parigi:«Spero che questi risultati mi aiutino a coronare il mio sogno che è quello di entrare nel gruppo sportivo di un corpo militare. Finora ho fatto tutto da solo, investendo parecchio anche a livello economico sulla mia persona».

Da una dozzina di anni pratica l’handbike: «Ho iniziato nel 2012, ma non avevo ancora metabolizzato il mio incidente e non riuscivo ad avere le motivazioni giuste. Avevo provato anche a sciare grazie all’istruttore Luca Kino Maraffio, ma ho capito che era l’handbike la disciplina giusta perché perché sport di reistenza. A quel punto, nel 2019 ho deciso di dedicarmi all’handbike ma seriamente. Mi sono allenato senza sosta che nel periodo del covid, non ci sono soste né per Natale né per Capodanno e compleanno».

Martino Pini racconta il suo bronzo a Parigi

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