Editoriali
Venerdì 05 Ottobre 2018
Marocchino recidivo di nuovo espulso
De Corato: «Chi delinque non può tornare»
Un uomo di 51 anni bloccato dalla polizia di Sondrio dopo che aveva minacciato la nipote con un coltello
Era stato espulso dall’Italia, ma è ritornato minacciando di morte una nipote. Un marocchino di 51 anni, I.K., è stato arrestato ieri dagli agenti della Squadra Volante della questura di Sondrio dopo la richiesta d’aiuto ricevuta dalla ragazza a cui si è presentato l’uomo, in preda all’alcol, brandendo un coltello e minacciandola.
Lo straniero, con numerosi precedenti penali, dopo essere stato espulso nel 2014 dal territorio italiano dal questore di Milano, si era trasferito in Svizzera, dove aveva commesso altri reati.
Ieri, all’improvviso, si è presentato nella casa di Arquino, frazione di Sondrio, bussando alla porta della nipote e minacciandola con il coltello. Dopo aver capito che stava arrivano la Polizia, si è dato alla fuga.
I poliziotti hanno iniziato a setacciare la zona e sono riusciti a individuare l’immigrato che aveva cercato di nascondersi dietro un capanno in cui sono custoditi alcuni attrezzi da lavoro agricoli.
È stato arrestato per reingresso illegale nel territorio dello Stato e nei suoi confronti avviate le procedure di espulsione dall’Italia. Nel suo curriculum criminale conta diversi anni di carcere scontati sia in Italia che all’estero per diversi reati legati al patrimonio, contro la persona e per spaccio di stupefacenti.
«Chi viene espulso deve essere preso e riaccompagnato nel Paese di origine - dichiara Riccardo De Corato, assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia -.Non è possibile che continui a delinquere per anni negli stati limitrofi per poi tornare indisturbato quando più preferisce nello Stato dal quale è stato espulso. A cosa servono le espulsioni, se nessuno controlla che gli allontanati non rientrino in Italia a, come in questo caso, minacciare o a continuare a compiere reati?».
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