
Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 14 Luglio 2013
Maratona di nove ore in aula
Berbenno approva il nuovo Pgt
Dopo trent’anni cambiano le regole di governo del territorio del paese
Più spazi di intervento dalle frazioni agli insediamenti artigianali
Per arrivare al sì finale è servita una maratona di quasi nove ore, ma prima di mezzanotte il Pgt è arrivato al traguardo: venerdì sera, dopo una seduta iniziata alle 14.30 e conclusa intorno alle 23, il consiglio comunale di Berbenno ha approvato in via definitiva il Piano di governo del territorio, al termine di un iter lungo e accidentato.
Condurre in porto il documento urbanistico era «uno degli impegni principali presi con la popolazione», ha sottolineato il sindaco Pier Luigi Bongiolatti, quindi l’amministrazione ha concluso quest’ultimo passaggio con particolare soddisfazione. Anche perché di Pgt a Berbenno si parlava ormai da molto tempo: l’amministrazione precedente, quella guidata dal sindaco Zino Battaglia, aveva avviato il percorso per costruire il Piano, poi le dimissioni del primo cittadino e il periodo di reggenza del commissario prefettizio avevano praticamente “congelato” il tutto. L’amministrazione di Bongiolatti da inizio mandato ha preso in mano tutta la partita, ma l’iter non è comunque stato semplice: intervenire sul piano geologico inserito nel Pgt ha richiesto quattro passaggi in Regione, come ricorda l’assessore Walter Manni, e ci sono stati anche intoppi interni al consiglio comunale, vedi la discussione sulle norme per votare in caso di conflitti di interesse.
Nel percorso del Pgt, sottolinea Manni, l’amministrazione ha seguito «l’idea guida di andare incontro il più possibile alle esigenze della popolazione, un intento dimostrato anche dalla decisione di ammettere anche alcune osservazioni arrivate al di fuori dei termini previsti, scelta condivisa dal consiglio di venerdì». Un principio che è stato poi applicato nei vari campi, spiega l’assessore: «All’interno delle aree di tessuto urbano consolidato, ad esempio, come gli abitati di Pedemonte e Polaggia o la zona artigianale, abbiamo cercato di “spacchettare” i vecchi piani di lottizzazione previsti dal piano regolatore, per lasciare possibilità di intervento più concentrate e concrete» dice Manni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA