Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 18 Febbraio 2019
Manutenzione del ponte ciclopedonale
Pronto il progetto, mancano le risorse
Mese, il Comune ha pianificato un intervento di natura preventiva sulla passerella in legno. Le opere dovrebbero costare 60mila euro - C’è un accordo di massima con la Comunità montana.
Lo snodo fondamentale della viabilità alternativa della Valchiavenna. Percorso ogni anno da migliaia di ciclisti, amanti del footing e passeggiatori. Il lungo ponte in legno costruito una quindicina di anni fa sul torrente Liro, tra i territori di Chiavenna e Mese, dovrà essere messo in sicurezza.
Sono soprattutto le parti in legno esposte, ma anche la copertura avrà bisogno di un intervento di sistemazione, ad avere subito maggiormente le migliaia di passaggi, il sole, il vento e la pioggia. Attualmente non sussistono pericolo per i fruitori dell’opera.
L’intervento pianificato dall’amministrazione comunale di Mese è di natura preventiva. Meglio non aspettare troppo comunque. «Abbiamo realizzato un progetto di manutenzione straordinaria di natura preventiva - spiega il sindaco Patrizia Pilatti -, ma dobbiamo ancora recuperare i fondi necessari». Non pochi soldi. Servono, infatti, 60 mila euro. Per la verità un accordo di massima per coprire la spesa sembra già essere stato raggiunto. I contributi arriveranno dal Comune di Mese, dalla Comunità montana Valchiavenna. I tempi dell’intervento sono ancora ignoti. Sicuramente i lavori non partiranno nella prima parte di quest’anno. Prima dell’arrivo della primavera non ci sarebbero comunque i tempi tecnici e dopo la Valchiavenna si dovrebbe privare di una risorsa fondamentale anche dal punto di vista turistico. Più facile che l’intervento sia programmato per il prossimo autunno. Inevitabile, comunque, sarà un periodi di chiusura per consentire alle operazioni di svolgersi in modo rapido.
Quello tra Chiavenna e Mese non è l’unico ponte ciclopedonale realizzato in Valchiavenna. Ce ne sono altri due sul territorio comunale di Piuro, anche se uno, quello in fondo all’area del Belfort, viene utilizzato solo dalle mountain bike e dai pedoni, e uno a Villa di Chiavenna che porta in pratica alla dogana con Castesegna. Tutti e tre sono scoperti sul fiume Mera. Il quarto è a Novate Mezzola. Una breve passerella, in questo caso coperta, che consente di superare il torrente Codera.
Di ponte si era parlato a lungo anche per superare sull’altra sponda della valle il torrente Schiesone e consentire lo sviluppo della pista che scende da Chiavenna sotto la sponda sinistra della valle. La prima iniziata ormai quasi 30 anni fa e la prima a fermarsi proprio per l’ostacolo dello Schiesone. Alla fine per problemi tecnici non risolvibili si è scelta una strada alternativa, che non ha ancora visto la luce, realizzando un percorso che scenderà a Berzo dalla zona del Campanile Nero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA