Mandello: il Vellutificio si arrende
persi novanta posti di lavoro

È l'ultimo atto per il Vellutificio Redaelli di Mandello che ha aperto una procedura di liquidazione e presentato una richiesta di ammissione al concordato preventivo al Tribunale. Vanno persi novanta posti di lavoro.

g.morassi

MANDELLO - È l'ultimo atto per il Vellutificio Redaelli di Mandello che ha aperto una procedura di liquidazione e presentato una richiesta di ammissione al concordato preventivo al Tribunale. Un'altra storica azienda del territorio, attiva dal 1893 nella produzione di velluti pregiati, cade sotto i colpi della crisi economica. Nonostante i tentativi degli istituti di credito, delle amministrazioni locali e del sindacato di rianimare un'impresa al collasso finanziario ormai da due anni, il presidente Alfredo Redaelli ha avviato la liquidazione della società e subito dopo - visto che la liquidazione prevede il pagamento dei debiti -, ha presentato i libri contabili al Tribunale di Lecco per avviare una procedura concorsuale, non essendo in grado di pagare i debiti arretrati. L'azienda da oltre un anno e mezzo non aveva nascosto le difficoltà finanziarie e aveva ricevuto il sostegno del territorio, oltre che il supporto dei 90 dipendenti che, se non subentrerà un nuovo imprenditore, perderanno il posto di lavoro. Alfredo Redaelli ha incontrato i sindacati e diramato una comunicazione ufficiale: "Purtroppo il continuo deterioramento del mercato del velluto per abbigliamento e l'aumento costante del prezzo delle materie hanno provocato una crescente perdita di esercizio e una crisi finanziaria che non permette all'azienda di mantenere fede agli impegni presi". In questi mesi il management dell'azienda aveva cercato di salvare il Vellutificio cercando di vendere quote e rami dell'azienda o imprenditori interessati a rilevarla. Ma la ricerca non è andata a buon fine: L'impresa ha in carico 90 dipendenti - che da tempo stavano usando la cassa integrazione straordinaria e il contratto di solidarietà -, che hanno ricevuto uno stipendio fino al mese di aprile. "Sessantacinque maestranze lavorano nella sede di Mandello – raccontano i sindacalisti Massimo Ferni della Cisl, Lorena Panzeri della Cgil e Celeste Sacchi della Uil – esprimiamo massima preoccupazione per il futuro di queste persone e per la mancanza di prospettive di continuità industriale di questa fabbrica. Per questo lanciamo un appello a tutti gli imprenditori del territorio, perché si facciano avanti per rilevare una fabbrica potenzialmente valida, ricca di storia e che ha maestranze qualificate per questo tipo di lavoro". Ora si aprirà una fase delicata per il Vellutificio, che meno di un anno fa aveva contratto un finanziamento di 3 milioni di euro con gli istituti di credito nel tentativo di risanare la situazione economica. La richiesta di procedura concorsuale sarà presentata al Tribunale e spetterà al giudice nominare un commissario che valuterà la possibilità di vendere l'azienda o i beni dell'azienda per ripianare i debiti contratti nei confronti dei creditori privilegiati (i dipendenti) e dei creditori chirografari, cioè i fornitori dell'azienda.

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Mercoledì 18 Maggio 2011

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