Mandello: Vellutificio
Sì dei creditori al concordato
I creditori chirografari del Vellutificio Redaelli hanno accettato la proposta di rimborso elaborata dai commissari incaricati dal Tribunale. Manca solo l'omologa del concordato preventivo, poi lo stesso Tribunale di Lecco provvederà alla nomina di un liquidatore giudiziale, che si occuperà della vendita dei beni del Vellutificio Redaelli.
Un altro passo importante per la soluzione della vicenda Redaelli è stato portato a termine. Il cinquanta per cento più uno dei creditori hanno accettato la proposta elaborata dai curatori Maria Grazia De Zorzi e Eliana Scola, che consiste nella restituzione ai credito del 16,13% di quanto spetterebbe loro. I chirografi si sono quindi fidati della deposizione dei commissari: «La procedura concordataria permetterà ai creditori di realizzare una maggiore percentuale di profitto, con indubbi vantaggi rispetto a un'alternativa procedura fallimentare».
Attualmente i due commissari stanno ancora finendo di raccogliere i pareri dei creditori: «Ma la notizia positiva è che almeno metà dei creditori ha risposto positivamente alla proposta concorsuale - dice De Zorzi - Quindi, a meno di una improbabile bocciatura da parte del Tribunale, l'omologa sarà accettata e potrà quindi avvenire la vendita dei beni». Vale a dire i marchi, gli impianti, l'attività industriale, ma non i beni immobili, come i capannoni, che rimangono di proprietà della Fabbrica Velluti, ancora in liquidazione, e che fa capo ad Alfredo Redaelli. I beni immobili serviranno in larga parte a coprire i debiti contratti in passato nei confronti delle banche, vale a dire a ripianare un finanziamento per la ricapitalizzazione dell'azienda che ammonta a circa cinque milioni di euro.
Settimana prossima Cgil e Cisl incontreranno i curatori per capire come gestire l'utilizzo degli ammortizzatori sociali.
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