Mandello: "Figlio d'arte" il rapinatore
Le armi nascoste in un frigorifero

Resi noti dai carabinieri i particolari sulla rapina e gli arresti per il colpo ai danni del bar Centrale

MANDELLO:  Rapina pluriaggravata ai danni del Bar Centrale di Mandello il 31 ottobre, sequestro di persona, porto illegale di armi clandestine e furto aggravato. Sono le accuse di cui devono rispondere Vincenzo Laudari e Pietro Melis.Melis, è finito in cella il 27 marzo, ma gli indizi che portavano a lui risalgono alla metà del dicembre 2011. Il 16, precisamente, i militari fermano un uomo che ha con sé molti buoni pasto, tra cui alcuni intestati ai fratelli Sangalli, e pacchetti di sigarette. Messo alle strette, l'uomo confessa che appartengono a Melis. Allargando le indagini, i carabinieri arrivano a Laudari. Suo padre Raffaele è stato ammazzato a Milano nel 2000, probabilmente per un regolamento di conti all'interno della 'ndrangheta.
Dopo il colpo, in un frigorifero da camping, abbandonato sotto a un albero, a poca distanza dal cimitero, hanno lasciato tre pistole con colpo in canna. Probabile che i due progettassero di riprendersele e che le abbiano lasciate là per non incorrere in qualche posto di blocco.
Le tre armi erano tutte clandestine.

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