«Mandello città del fare»: primi passi per un museo sulle aziende d’eccellenza

Instancabili, intraprendenti, creativi e votati al lavoro, ma anche coraggiosi tanto da aver avviato anche in tempi di crisi economica alcune aziende oggi fiorenti. “Il saper fare mandellese” è il titolo dell’incontro organizzato per lunedì 14 ottobre alle 10, al cineteatro De Andrè di piazza Leonardo da Vinci, con gli alunni delle seconde e terze medie di Mandello, Abbadia e Lierna. Comincia a delinearsi concretamente il progetto “Mandello città del fare” che sfocerà nella creazione di un nuovo polo museale, in luogo ancora da definire. L’obiettivo è quello di raccogliere la storia delle tante grandi e piccole imprese che hanno dato al paese una vivacità industriale unica nel suo genere. Una storia che, per il grande pubblico, è identificata con lo sviluppo del settore motociclistico legato alla Moto Guzzi che ha permesso a Mandello di farsi conoscere in tutto il mondo, ma che non è la sola in paese «ci sono grandi e piccole aziende nate prima della Guzzi e numerose altre che sono state avviate dopo e che sono il tessuto produttivo di Mandello», spiega il sindaco Fasoli. L’iniziativa di lunedì è infatti siglata dal Comune con varie aziende come Carcano, Gilardoni cilindri, Gilardoni Raggi X, Icma, Cemb, Tsa torcitura serica Arcioni, Moto Guzzi, Lafranconi silenziatori, e con il patrocinio di Adi, associazione per il disegno industriale.

Alle 17.30, sempre al De André ci sarà una tavola rotonda con Antonio Calabrò presidente dell’associazione Musei impresa Italia; Aldo Bonomi direttore del centro studi Aaster, e Lucia Visconti Parisio della Musa università Bicocca di Milano. Già nel XIX secolo la presenza del torrente Meria aveva concentrato attività industriali di grande importanza: dai filatoi alla Carcano passando per i servizi conseguenti come la società elettrica Valle Meria. Nel secolo successivo ci sono state parecchie innovazioni tecnologiche uniche nel loro genere: gestione e valorizzazione della carta, del velluto, dei raggi x ed ultrasuoni, macchine equilibratrici, sistemi avanzati nel settore dell’automotive e dell’automazione. Tutte queste attività «oltre ad aver creato ricchezza, hanno dato origine ad una storia fatta di materiale, testimonianze, strumenti e prototipi dal valore inestimabile che meritano di essere preservati, valorizzati e mostrati - prosegue il sindaco Fasoli -. Un lavoro che non dovrà avere soltanto queste finalità divulgative ma essere strumento e luogo di innovazione continua grazie al confronto tra aziende, istituti scolastici e professionisti». Verranno raccolti documenti e storie delle aziende, anche di quelle che non ci sono più, così da intrecciare il racconto che dal passato arriva alle eccellenze di oggi. «L’idea è poi quella di creare un museo, in luogo che definiremo», conclude Fasoli.

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