Mandello: la Cemb
rinuncia alla cassa
Stop alla cassa integrazione e via libera al lavoro straordinario, così alla Cemb di Mandello torna a splendere il sereno. È questa la positiva notizia che nella sede di Confindustria Lecco il management dell'azienda di Mandello ha comunicato ai sindacalisti di Fim e Fiom.
È questa la positiva notizia che nella sede di Confindustria Lecco il management dell'azienda di Mandello ha comunicato ai sindacalisti di Fim e Fiom chiamati dai lavoratori per fare chiarezza sull'uso dell'ammortizzatore sociale.
Secondo la descrizione che il direttore di Cemb ha fornito ai sindacalisti, gli ordini per la produzione di macchine equilibratrici, cioè la produzione di punta dello stabilimento Cemb 2, sarebbero arrivati all'improvviso e più copiosi del previsto. Questo ha spinto i manager a fermare la cassa integrazione, che è stata quindi sospesa anche attraverso una comunicazione all'Inps, e a richiedere agli operai della catena di montaggio di aumentare l'orario di lavoro rispetto alle canoniche 40 ore settimanali, ricorrendo quindi al lavoro straordinario. Gli ordini sono fioccati all'improvviso anche grazie alle elevate quote di export che per l'azienda sono costantemente in crescita soprattutto nei paesi emergenti.
L'azienda aveva iniziato a lamentare le prime difficoltà in primavera e aveva quindi avviato una procedura di cassa integrazione ordinaria per tredici settimane rivolta ai 95 dipendenti del reparto garage che si occupano della produzione di macchine equilibratrici di piccola dimensione destinate per lo più alle officine di riparazione di automobili e ai gommisti.
La cassa integrazione era stata usata dai dipendenti tutti i giovedì e il venerdì e a settembre era stata richiesta una seconda procedura, anche questa di tredici settimane: «L'utilizzo è stato limitato a poche settimane - dice Vittorio Cantoni, sindacalista della Fim Cisl - e settimana scorsa l'ammortizzatore sociale è stato sospeso. Questa decisione è stata presa a causa di una coincidenza di eventi».
Non è solo l'aumento delle commesse ad aver spinto l'azienda a procedere alla sospensione dell'ammortizzatore sociale: «Parte del personale addetto al reparto garage è stato spostato in Cemb 1, dove da tempo era stata evidenziata la necessità di aumentare le maestranze per far fronte ai carichi di lavoro - spiega Cantoni - Grazie a una diversa organizzazione del lavoro e a un nuovo assetto è quindi stato possibile sospendere l'ammortizzatore e addirittura ricorrere al lavoro straordinario che toccherà soprattutto i quattordici addetti alla catena di montaggio delle macchine equilibratrici».
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