Mandello: addio
al Vellutificio Redaelli
Non c'è alcuna speranza per il vellutificio Redaelli: nessuno vuole rilevare l'attività e la storia di questa azienda, nata nel 1893 finisce qui. I commercialisti Maria Grazia de Zorzi e Eliana Scola, nominati dal Tribunale di Lecco liquidatori giudiziali, hanno incontrato i sindacati per comunicare loro la notizia.
Dopo mesi di tentativi e trattative «purtroppo non si è fatto avanti nessun imprenditore intenzionato a riavviare l'attività - racconta Massimo Ferni della Cisl, che era presente all'incontro - né per rilevarla in toto, né per affittarne qualche ramo, quello di Mandello o quello di Rancio, frazione di Lecco».
Quindi per portare a termine il percorso di concordato preventivo concesso dai creditori e accordato dal Tribunale ed evitare di far saltare l'operazione, cosa che comporterebbe il tracollo e il fallimento, le due liquidatrici passeranno alla vendita frammentata dei singoli beni dell'azienda: «Preso atto che nessun imprenditore intende riaccendere questa attività - spiega Dadati - adesso ci si occuperà della vendita di macchine, marchi e beni del magazzino», fra cui molte stoffe in velluto pregiato che saranno messe all'asta.
Infranta anche la seppur debole speranza degli ex dipendenti del vellutificio di tornare a lavorare in quella azienda.
Si pone ora il problema occupazione, come spiega il sindacalista Ferni: «Quando a giugno del 2011 l'azienda è entrata in default c'erano 86 dipendenti, per i quali era stata aperta una procedura annuale di cassa integrazione straordinaria per cessazione d'attività. Attualmente sette dipendenti sono entrati in mobilità, altri 28 hanno chiesto il distacco perché stanno lavorando in altre aziende, molti di questi attraverso la mediazione delle agenzie interinali del territorio. Restano all'appello 51 lavoratori ancora in carico al Vellutificio e che stanno usando la procedura di cassa integrazione», che scadrà a giugno.
I sindacati di Cgil e Cisl hanno già richiesto alle curatrici della procedura di poter avviare una seconda procedura di cassa integrazione, mentre l'assessore Dadati, in accordo con le amministrazioni locali di Mandello e Lecco, scriverà una lettera alle aziende più strutturate del territorio: «Le informeremo di un'azione di scouting e formazione che sarà organizzata dall'Unità di crisi della Provincia di Lecco - spiega l'assessore - e chiederemo loro di partecipare al percorso di ricollocamento di questi lavoratori in esubero, nonostante la buona preparazione e l'elevata qualifica professionale che hanno maturato alle dipendenze della Redaelli, questa lavoratori fanno fatica a ricollocarsi».
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