Malgrate: non tornano
i conti alla mensa

Succede in po' di tutto alle scuole del Gaggio. A detta dell'assessore Daniela Borraccetti, c'è chi fa il portoghese, chi scambia la mensa per un ristorante dove accomodarsi quando capita e chi non si presenta se non sporadicamente, variando così le stime di previsione dei costi

MALGRATE C'è chi fa il portoghese, chi scambia la mensa per un ristorante dove accomodarsi quando capita: succede in po' di tutto alle scuole del Gaggio.

L'amministrazione comunale e la «commissione mensa» stessa stanno già pensando di correre ai ripari attraverso un regolamento, per impedire gli escamotage e il malcostume.

Due sono i problemi principali che il comportamento dei genitori starebbero provocando, secondo la ricostruzione dell'assessore Daniela Borraccetti: chi non abita a Malgrate riesce a passare per residente con la complicità degli amici; un elevato numero di famiglie, inoltre, iscrive i figli alla mensa, ma li manda solo sporadicamente sovvertendo così tutte le previsioni economiche.

Le conseguenze toccano le tasche del Comune pesantemente. Quest'ultimo applica lo sconto ai residenti sul «buono pasto», per diversificarne il costo ed andare incontro ai malgratesi: i cittadini, d'altronde, sembrano non condividere granché la distinzione.

«Alcuni residenti - ha spiegato l'assessore Borraccetti a chiare lettere - acquistano i buoni mensa per gli amici che non abitano in paese: per ovviare a questo comportamento stiamo studiando soluzioni tra cui l'istituzione del tesserino».

Tutti i dettagli su "La Provincia di Lecco" in edicola venerdì 30 settembre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA