Cronaca / Lecco città
Lunedì 05 Marzo 2018
Lutto nel giornalismo lecchese
Domani i funerali di Franca Gerosa
L’addio alle 15.30 nella chiesa di San Giovanni
Si è spenta ieri la giornalista lecchese Franca Gerosa. Aveva 60 anni e aveva il cancro. Sì, perché a lei quella dicitura “male incurabile” non era mai andata giù. Era un orpello ambiguo, una censura intollerabile, velata di un pietismo che lei stessa rifiutava senza appello.
Il suo più grande orgoglio era quello di poter spiegare liberamente la sua malattia, palesando con assoluta dignità le strade attraverso le quali il lavoro, la famiglia, la vita e le passioni di ogni giorno sapevano compenetrarla e, con tutto il contributo del suo coraggio e della sua volontà, pure metterla da parte.
Franca Gerosa aveva iniziato la carriera da giornalista al Resegone, a seguire l’esperienza trentennale al Giornale di Lecco, dagli anni eroici di De Santis al primo decennio del 2000.
Quindi, per un quinquennio l’avventura professionale a Saronno e, l’anno scorso, il ritorno da direttrice (una delle grandi soddisfazioni del suo ultimo mandato) al settimanale lecchese. Scrivere di lei che ha lavorato fino all’ultimo, non è banale retorica. L’ultimo e il penultimo numero del settimanale da lei diretto riportavano ancora i suoi articoli, la sua firma, la sua impronta.
Ai suoi collaboratori, del resto, lo aveva confessato da tempo: la scelta che aveva compiuto mesi prima non era di piena guarigione, ma di vita e di dignità. Voleva poter dedicare al lavoro e alle passioni il tempo che richiedevano e meritavano. Quel tempo che, sommato di anno in anno, di giorno in giorno, era stato la sua vita.
La malattia si era presa le camminate in montagna, i viaggi, qualche ora al giorno e il pensiero del futuro. Non si sarebbe presa anche il suo lavoro, la sua autonomia quotidiana, la totalità del presente. Un coraggio che Franca Gerosa aveva anche scritto nero su bianco, in un ultimo articolo che ora risuona in termini di commiato ai lettori.
Franca Gerosa era una lecchese doc, amava la sua città, amava quel tessuto sociale vecchio di generazioni, quelle famiglie che avevano fatto la fortuna del nostro territorio e che ora, neanche troppo bonariamente, rimproverava di aver issato bandiera bianca sul futuro di Lecco.
Rimpiangeva i grandi uomini del passato, l’altezza morale e intellettuale delle istituzioni politiche e religiose della sua giovinezza. Forse anche per questo il suo sguardo era spesso critico, mai indulgente verso gli omologhi presenti. Testimone era la storica rubrica di indiscrezioni, Sussurri e grida, o le battaglie riguardo sperperi e tempistiche delle opere pubbliche cittadine.
Franca lascia il marito Stefano e il figlio Giulio.
Il funerale, per lei che non aveva mai abbandonato una fede matura e poco incline a manifestazioni esteriori, sarà celebrato domani, martedì, alle 15.30 nella chiesa di San Giovanni.
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