Cronaca
Martedì 31 Agosto 2021
Lurago d’Erba, in mille all’addio a Sibele
«Aiutaci ad accettare tutto questo»
Il funerale della donna precipitata in Valle d’Aosta durante un trekking, e le parole dell’amica che era con lei
«Ciao amica mia preziosa: non avremo più cene da programmare o nuove vette da raggiungere, ma ci ritroveremo in un’altra dimensione, in quella luce in cui, fin dai primi attimi in cui te ne sei andata, ho percepito che sei entrata». Commozione, lacrime e tanto dolore lunedì 30 agosto per l’ultimo saluto a Sibele Spinelli, 46 anni, deceduta mercoledì pomeriggio in Valle d’Aosta durante un trekking per raggiungere il rifugio Boccalatte. E con queste parole, pronunciate prima che il feretro uscisse dalla chiesa prepositurale di San Giovanni evangelista, l’amica Silvia Pirovanoche era con lei al momento della tragedia, ha voluto ricordarla. Sibele è precipitata in Val Ferret, comprensorio di Courmayeur, mentre stava percorrendo il sentiero per raggiungere il rifugio alle Grandes Jorasses. Una caduta fatale in un punto molto ripido, che l’ha fatta precipitare sulla pietraia, dove è deceduta praticamente sul colpo. Insieme a lei Silvia, l’amica e compagna di trekking e mezzofondo, residente a Seregno, che ha assistito alla scena e ha immediatamente allertato i soccorsi. Erano insieme per un periodo di vacanza, riempito dalla bellezza delle camminate e del trekking nelle montagne valdostane. Entrambe atlete senior dell’Atletica Team Brianza di Lissone, condividevano la stessa passione. Per Sibele però, dopo la caduta, non c’era più nulla da fare. L’amica ha ricordato quei momenti tragici, cercando di trovare quella speranza e quella «luce, quei bagliori di cielo che Sibele sprigionava dagli occhi»: «Eri sempre tu che davi il passo e che davi la forza, in ogni ascesa e in ogni gara – ha proseguito l’amica – Non ho sentito più la tua voce e ho capito che eri entrata in un’altra luce: quella pietra ti ha accolto come una culla e ti ha portato in un’altra dimensione. Per noi ora è difficile da accettare tutto questo: aiutaci tu».
(Simone Rotunno)
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