L’ultimo saluto a Giuseppe
«Se n’è andato ma è con noi»
Oggi familiari e amici si sono stretti alla famiglia Matrone
I volontari del 118 in divisa. L’uomo è morto in un incidente sulla A14
Si sono svolti oggi pomeriggio nella chiesa di San Giorgio i funerali di Giuseppe Matrone, deceduto mercoledì scorso in un incidente sulla Autostrada A4 all’altezza di Portogruaro in provincia di Venezia.
Originario di Monza, si era trasferito a Casatenovo con la famiglia, la moglie Giusy ed i figli Emma, Giorgio e Luigi. Era nato e cresciuto nel quartiere di San Fruttuoso a Monza, in via della Novella ed era legatissimo ai figli, il più grande frequenta le scuole medie, la più piccola ha appena un anno e il secondo fa le elementari. A dargli l’estremo saluto i fratelli e la sorella, i genitori, tanti compagni di scuola dei figli ed i membri della Croce Rossa di Olgiate, sezione di Merate, di cui era volontario.
Schierati in divisa rossa lungo la navata i volontari hanno dato l’estremo saluto al loro collega durante la cerimonia funebre officiata da don Marco Rapelli, vicario della comunità pastorale Maria Regina di tutti i Santi.
«Oggi siamo qui solidali con il dolore immenso di Giusy, di Luigi e Giorgio per la morte tragica e improvvisa di Giuseppe. Un sentimento di tristezza così forte rischia di non farci sentire la parola del Signore, che è l’unica a saperci consolare. Ci può essere un dolore simile a quello che provano amici, parenti e conoscenti di Giuseppe – si è chiesto don Marco – e la risposta potrebbe essere si, milioni di persone per la guerra, eventi naturali, malattia, provano questo dolore. Ma solo quando la tragedia tocca direttamente me il dolore di tutto il mondo diventa il mio, ed allora ricordiamoci che Gesù sulla croce ha preso il dolore di tutto il mondo sulle proprie spalle».
Don Marco ha voluto rispondere alla domanda che molti fanno: «Perchè Dio ha permesso la morte di Giuseppe, vorremmo che Dio ci amasse impedendo la morte o il dolore, ma è una domanda sbagliata. Dio non ha fatto questo miracolo, i miracoli sono segni per dire che Gesù venuto a liberarci dalla tristezza e dal dolore, ma Dio non governa il mondo. Se qualcuno viene a dirvi che è stata la volontà di Dio, sappiate che è una stupidata, perché Dio ci raggiunge con l’amore, la sua presenza e facendoci risorgere.
La salma ad Albosaggia
Quindi vi dico che Giuseppe non è morto, è morto il suo corpo, Giuseppe è qui con noi a celebrare l’eucarestia. Abbiamo due scelte, piangere Giuseppe come morto o sentirlo vivo e questa seconda scelta è quella vincente».
Dopo la cerimonia la salma è stata caricata sul carro funebre e portata al tempio crematorio di Albosaggia.
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