L’ultimo saluto a Corry: «Ti custodiremo nei nostri cuori come il tesoro più importante»

Si sono svolti questa mattina alle 10, nella chiesa parrocchiale di Lomagna, i funerali di Danilo Cremona per tutti «Corry», il pallavolista di 32 anni originario di Merate morto all’ospedale di Cisanello a Pisa, dove era stato ricoverato in seguito a un malore accusato il 20 luglio scorso sul campo di gioco a un torneo di Green Volley a San Giuliano Terme.

E’ stato il giovane parroco don Andrea Restelli a ricordarlo: «E’ il momento dell’affetto e della fede perché vediamo l’ingiustizia che spegne la vita di un giovane che ha saputo farsi voler bene. Danilo è stato un ragazzo generoso, che non si è preoccupato di mettere se stesso in secondo piano a favore degli altri. C’è anche l’amarezza al pensiero che forse nel momento più estremo Danilo non abbia trovato lo stesso aiuto che lui sapeva dare ma non voglio fare il magistrato o l’inquirente in questa occasione». Don Andrea ha detto che in sua memoria si dovrà «cercare di fare il meglio per il prossimo, dando l’attenzione che forse a lui è mancata». E’ stata la magistratura pisana a dare il via libera alla sepoltura dopo l’autopsia eseguita nei giorni scorsi sul cadavere del pallavolista che da Merate dopo la laurea si era trasferito a Milano per stare più vicino al posto di lavoro ed alla squadra che l’aveva ingaggiato, nella prossima stagione infatti avrebbe disputato il campionato di serie D a Sesto San Giovanni.

A Lomagna l'ultimo saluto a Corry.

Dopo l’autopsia la magistratura pisana ha iscritto nel registro degli indagati cinque persone, tre infermieri e due medici, anche a loro tutela. I magistrato hanno acquisito i fascicoli del 118 ed il report del soccorso. Corry, questo il suo soprannome, aveva accusato un malore in campo, era stato soccorso tempestivamente dall’ambulanza presente sul posto mentre la seconda era arrivata in 12 minuti. Trasferito in codice giallo in ospedale, era stato portato al pronto soccorso. In serata si era recato in bagno dove aveva accusato un secondo malore, il personale si era accorto della sua assenza, lo avevano cercato trovandolo in bagno ormai esanime, non c’era ormai più nulla da fare. In tanti hanno voluto ricordarlo, soprattutto i compagni e i professori del liceo Agnesi di Merate che aveva frequentato una quindicina di anni fa. Poi aveva proseguito gli studi a Milano, dove poi si era trasferito per lavoro e per essere più vicino alla squadra che l’aveva ingaggiato per giocare.

Una delle sue caratteristiche principali, ha ricordato un amico del liceo era «la capacità di ridere. Era un maestro della risata, riusciva a rallegrate qualsiasi situazione e voleva vedere tutti felici, nessuno arrabbiato o triste». Aveva un grande amore per la vita, che cercava di assaporare in ogni dettaglio e risvolto, cercava di superare gli ostacoli con ottimismo e simpatia, caratteristiche che l’avevano aiutato a farsi strada nella vita. Una vita che è stata spezzata troppo presto. Al termine della cerimonia la famiglia ha chiesto a tutti i presenti di prendere uno dei fiori delle corone preparate per Danilo, per ricordarlo sempre.

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