Luce e gas, prezzi in discesa ma su livelli
comunque doppi rispetto al 2019

«Ci è sempre stato detto che l’esplosione dei prezzi dell’energia era dovuto agli effetti del conflitto fra Russia e Ucraina, ma la realtà è che ne hanno approfittato le grandi aziende del settore» afferma il presidente di Federconsumatori Lecco, Alfredo Licini

Non c’è pace sul caro tariffe. Un nuovo studio della Cgia di Mestre spiega che, seppure nell’ultimo anno i costi di luce e gas siano scesi, si rimane sempre su livelli doppi rispetto al periodo pre-Covid, mentre «sugli extraprofitti le grandi società energetiche hanno pagato meno ella metà dei 13,5 miliardi previsti e artigiani e commercianti, invece, il caro bollette lo hanno pagato due volte».

Venendo ai numeri: tra il 2019 e il 2023 le bollette della luce sono aumentate del 108% e quelle del gas del 72,1%. Fra le altre principali tariffe, l’acqua segna un +13,2%, i servizi postali +8,6%, il trasporto urbano +6,3% e quello ferroviario +4,5%. E, ancora, i taxi sono aumentati del 3,9%, i rifiuti del 3,5% e i pedaggi autostradali del 3,3%. Tuttavia sono aumenti che restano molto inferiori all’aumento del costo della vita che nel quadriennio in questione è stato del 16,3%. Le uniche tariffe ad essere calate sui quattro anni sono quelle telefoniche, con una flessione dello 0,8%.

In dati assoluti il totale delle dieci tariffe monitorate nello studio della Cgia mostra un costo medio di 2.906 euro l’anno per famiglia, pari al 12% dell’intera spesa famigliare annua (dato disponibile al 2022).

In particolare, 855 euro vengono spesi in media per le bollette della luce, 787 euro per il gas, 667 euro per la telefonia e internet, 238 euro per la raccolta rifiuti e 190 euro per l’acqua. Quindi più della metà della spesa (56%) è destinata alle bollette di luce e gas. Più sostenibili le altre tariffe, che insiete totalizzano 83 euro l’anno per parcheggi e autostrade, 36 per il trasporto su treno e 23 per quello su bus, 17 euro per servizi postali e solo 11 euro per i taxi.

Situazione inversa nell’ultimo anno, con le bollette di luce e gas che nei primi sei mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023 sono scese rispettivamente del 34,2% e del 19,6%, mentre le altre tariffe sono sensibilmente salite soprattutto se confrontate con un’inflazione salita solo dello 0,9% nel primo semestre. Nel semestre su base annua il trasporto ferroviario è cresciuto del 7,5 per cento, l’acqua del 7 per cento, i servizi postali del 4,9 per cento, il trasporto urbano del 4,3 per cento, i taxi del 2,6 per cento, i rifiuti dell’1,7 per cento, i pedaggi e i parchimetri del 2,1 per cento e i servizi telefonici dello 0,5 per cento.

«Ci è sempre stato detto che l’esplosione dei prezzi dell’energia era dovuto agli effetti del conflitto fra Russia e Ucraina, ma la realtà è che ne hanno approfittato le grandi aziende del settore - afferma il presidente di Federconsumatori Lecco, Alfredo Licini -. Addirittura sembrava che la tassa sugli extraprofitti applicata alle grandi major del settore potesse anche essere la soluzione in grado di aiutare famiglie e conti pubblici e sappiamo quanto poco invece sia entrato nelle casse dello Stato da quel provvedimento. A pagare sono sempre gli utenti, l’aumento delle bollette si è fatto sentire. Ora - prosegue -, col superamento del mercato tutelato per buona parte della popolazione, obbligata a passare al mercato libero, si vedono rincari non indifferenti. Nella competizione fra grandi aziende e piccoli fornitori – conclude Licini - c’è stata solo una leggera flessione dei prezzi, ma niente in confronto alle bollette molto più sostenibili del 2017-2018».

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