Economia / Lecco città
Giovedì 16 Luglio 2009
<Contro la crisi servono
interventi urgenti>
L'Api di Lecco ha scritto una lettera aperta alle massime cariche dello Stato per sollecitare misure che aiutono le imprese di minori dimensioni ad evitare l'asfissia finanziaria che potrebbe concretizzarsi a breve
Si respira un clima di difficoltà alla sede dell’Api di via Pergola. I numeri della cassa integrazione non sono incoraggianti e non accennano a decrescere: su 540 imprese associate all’Api, 171 stanno usando l’ammortizzatore sociale della cigo.
«E di questo passo – afferma il presidente dell’Api Riccardo Bonaiti – si rischia di ricorrere presto anche alla mobilità. Fino ad oggi gli imprenditori lecchese, a differenza dei colleghi di altre aree, non hanno fatto tagli al personale».
Per scongiurare il peggio l’Api ha inviato una lettera ai vertici della politica italiana e locale – tra cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, i presidenti di Camera e Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani, ma anche al Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, alla Brambilla e ai deputati locali Codurelli, Rusconi, Bodega, Lupi e Vignali – sottoponendo undici suggerimenti da mettere in pratica con la massima rapidità per rilanciare il sistema industriale nazionale.
Tra le richieste la sospensione degli acconti fiscali, l’Iva per cassa – cioè il versamento dell’Iva soltanto a fattura incassata -, la detrazione fiscale dell’Irap (che secondo gli imprenditori è una tassa iniqua, che tassa le aziende in base al personale occupato), un provvedimento che obblighi la pubblica amministrazione a saldare le fatture delle aziende, ma anche la sospensione del patto di stabilità.
Altre richieste degli imprenditori dell’Api sono: il ripristino della piena deducibilità degli interessi passivi, l’immediata attuazione del piano casa, una moratoria sugli accordi di Basilea 2, che impone vincoli troppo rigidi per l’approvazione del credito, uno stretto monitoraggio dei Tremonti Bond «che per il momento non sono di sostegno alle imprese a livello finanziario», dice Gattinoni. Infine una commissione per il massimo scoperto e la patrimonializzazione dei Confidi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA