L'ora di sessanta minuti
mette in crisi in presidi

L'ora di sessanta minuti
mette in crisi i presidi

Il nuovo orario impone problemi organizzativi soprattutto per gli orari dei mezzi di trasporto degli studenti: ora si attendonio le decisioni di villa Locatelli

l.pagano

C'è chi vorrebbe mantenere l'ora di 50 minuti e recuperare il tempo mancante di lezione magari nella settimana di sospensione di metà anno oppure saltando i ponti o addirittura anticipando l'inizio della scuola. E c'è chi fa i salti mortali invece per organizzare la settimana in modo che nonostante i rientri pomeridiani i ragazzi possano tornare a casa in un'ora decente. La riforma Gelmini non smette di far discutere e ora i dirigenti scolastici sono alle prese con l'ora di 60 minuti che impone un prolungamento del tempo scuola di dieci minuti per ogni ora con rientri pomeridiani e sacrifici per gli studenti che vengono fuori città. Il preside del Bertacchi è intenzionato a far uscire i ragazzi alle 13.50 invece che alle attuali 13.35 e far saltare però la settimana di vacanza tra il primo e il secondo quadrimestre così da garantire il monte ore ma non tutti ce l'hanno. E poi a voler guardare la riforma dice che i moduli di 50 e 55 minuti sono accettabili solo in casi di problemi irrisolvibili. Che si fa? Per il momento i presidi aspettano di capire se l'amministrazione provinciale troverà delle soluzioni soddisfacenti con l'azienda trasporti.

Cronaca / Lecco città

Martedì 25 Maggio 2010

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