Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 06 Luglio 2013
L’opposizione per il Comune Unico
Ma nel frattempo critica l’Unione
«In questi anni si è complicata la gestione economica della cosa pubblica »
La replica del sindaco: «In dieci anni spese per investimenti di oltre 7 milioni»
Il gruppo di minoranza di Chiesa, costituito da Simona Pedrazzi e Alessandro Longhini è tornato a sostenere a spada tratta il passaggio dall’Unione dei Comuni Lombarda della Valmalenco alla fusione in Comune Unico. Lo ha fatto in seno alla prima seduta, dopo quella formale di insediamento, del consiglio comunale di Chiesa di giovedì sera, presentando un’interrogazione molto forte sul tema.
Ma d’altro lato, va anche detto che l’interrogazione di “Progetto Valmalenco” è parecchio pepata e arriva a sminuire di molto la funzionalità e l’efficacia dell’attuale Unione voluta dalla stessa Longhini nel 2002.
«Basti dire che l’Unione ha complicato la gestione economica, amministrativa e delle risorse umane dei singoli Comuni dove non si capisce più chi fa che cosa, con quali risorse e con quali tempi - è scritto nell’interrogazione della minoranza - e, al pari, le competenze stesse dei consiglieri sono state frustrate perché non si capisce più fino a che punto si possa agire. Infine, la progettualità è stata molto limitata considerato che in dieci anni è stato realizzato solo il campo di calcio e il nuovo ufficio turistico, mentre si è vista l’efficacia dell’Unione rispetto al caso della gestione degli impianti di Caspoggio».
Affermazioni pesanti, cui la sindaca ha risposto in modo puntuale ricordando che «in dieci anni le spese per investimenti rese possibili dall’Unione sono state pari a 7 milioni e 740mila euro - ha detto - su un totale di contributi statali e regionali pervenuti pari a 3,3 milioni. Cifre che non sarebbe stato possibile né avere né utilizzare senza l’Unione. Mi sembra poco serio, quindi, parlare come da voi indicato nell’interrogazione delle Unioni dei Comuni come dei carrozzoni protetti dalle bugie di chi, come me, ci ha creduto e ha dimostrato, conti alla mano, di avere avuto ragione».
Rappresentante assente
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