Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 03 Luglio 2022
Longoni, che avvio: prenotazioni
già a quota 200
Storico rifugio Nuova gestione con Eugenio Pedrotti E oggi si festeggiano i cento anni del Cai Seregno
Quasi 200 prenotazioni già all’attivo per il rifugio Longoni, di proprietà del Cai di Seregno, ma in gestione, dal 2 giugno scorso, a Eugenio Pedrotti, storico rifugista e ristoratore di Chiesa in Valmalenco. A sceglierlo, per lo più, sono escursionisti stranieri fra svizzeri, tedeschi, olandesi, francesi e belgi, che effettuano il giro del Bernina sud del quale il Longoni, situato ai 2.450 metri della Sassa d’Entova, cresta nord-ovest, proprio di fronte al maestoso Disgrazia, costituisce una tappa obbligata.
Grande richiesta
«Siamo molto soddisfatti di questo avvio di stagione - dice Giorgio Leoni, presidente del Cai di Seregno, presente oggi in quota con mezza cittadinanza brianzola per i 100 anni del suo Cai - e di aver potuto trovare in Eugenio Pedrotti, storico del settore, il nuovo gestore. Si è dato immediatamente da fare, ha effettuato una serie di interventi di restyling alle cucine, agli ambienti, alle verande esterne, aumentandovi anche i posti a sedere, per cui siamo molto contenti. La richiesta è forte e questo è di ottimo auspicio per la stagione».
Ricordiamo che il rifugio Longoni era reduce da una gestione di 27 anni in capo a un altro storico rifugista e guida alpina della zona, Elia Negrini di Caspoggio, che però al termine della stagione scorsa ha preferito cedere il testimone.
Un passaggio un poco travagliato, sul quale però l’ex gestore non è voluto entrare, per cui oggi si prosegue nel nuovo solco tracciato da Eugenio Pedrotti e dalla sua famiglia, perché il rifugista-ristoratore è, da sempre, affiancato dalla moglie Anna Negrini, dalla figlia Diana e dal collaboratore, ormai di famiglia, Giuliano Cometti.
«Per ora mi sto un poco dividendo fra il Sasso Nero di San Giuseppe, che gestisco da quasi sette anni - dice Pedrotti - e che terrò fino a settembre, e il Longoni, che avrò in gestione per 12 anni, 6 + 6. E gli inizi sono buoni, perché dal 2 giugno abbiamo sempre lavorato bene. Soprattutto con gli stranieri che, tra l’altro, già prenotano per i tour del Bernina futuri».
Inalterata la dotazione di posti letto, pari a 25, mentre sono aumentati i posti a sedere, come ristorazione, perché restano fra i 30 e i 34 all’interno, ma salgono dai 18 di prima ai 45 all’esterno. «Abbiamo collocato delle panche e dei tavolini per creare più offerta esterna, però oltre questo numero non andiamo - dice Pedrotti -, perché poi non si riesce a lavorare bene. Allo stesso modo, per garantire un servizio come nel nostro standard abbiamo rivisto l’assetto della cucina, introdotto una nuova stufa e, poi, fatto dei lavori di ritinteggiatura di tutti i locali».
Molta esperienza
Pedrotti ha un’esperienza di lungo corso nella ricettività d’alta quota in quanto proviene da una famiglia di ristoratori storici di Chiareggio, gerenti la “Tana del grillo”, oggi in capo al fratello. Ha gestito per due anni il rifugio Venini in Val d’Intelvi, ha acquistato nel 2003, con un fratello, il rifugio Tartaglione, sopra Chiareggio, poi ceduto al congiunto, e da quasi sette anni è al Sasso Nero di San Giuseppe.
Oggi, come annunciato, giornata piena al Longoni per i 100 anni del Cai Seregno proprietario dello stabile.
«Ci sarà Alberto Rossi, sindaco di Seregno - dice Giorgio Leoni, presidente del Cai -, e ho invitato Renata Petrella, sindaco di Chiesa in Valmalenco. Il nostro prevosto, don Bruno, officerà la Messa alle 11.30, poi il pranzo e la musica alla presenza anche dei partecipanti alla scuola di escursionismo del nostro Cai».
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