Cronaca / Lecco città
Domenica 19 Febbraio 2017
«Lo yoga in ufficio
fa lavorare meglio»
Confartigianato Lecco sperimenta da anni iniziative che favoriscono il benessere dei dipendenti, «I risultati ci sono anche se non è stato facile mettere assieme persone con compiti e responsabilità diverse»
“Occidentali’s karma” anche in azienda. Se da sempre è vero che le canzoni che vincono a Sanremo sono quelle che captano e mettono in parole e musica l’aria che tira, in Confartigianato Lecco sono avanti.
Niente mensa, corse trafelate a casa per fare il giro del tavolo, panini sbocconcellati in gran fretta in pausa pranzo prima di riprendere stremati il lavoro pomeridiano. Meditate, gente dell’ufficio paghe o del servizio fiscale, meditate. Tutti in una delle aule per la formazione trasformata in ashram a recuperare i tempi lenti del relax e il respiro calmo che scaccia lo stress e ti rimette in pace con te stesso e con il mondo, cioè in definitiva con i colleghi e con gli associati. I quali, beninteso, hanno tutto da guadagnare dal benessere interiore che si sprigiona all’esterno in associazione, perché se i rapporti tra gli impiegati migliorano e si distendono, se il livello di ansia e insoddisfazione di ciascuno si riduce, la comunicazione tra settori aumenta e si ottimizza, mentre la disponibilità ad ascoltare e ad esaudire con efficienza ed efficacia i bisogni degli artigiani diventa un gioco da ragazzi. Un obiettivo centrato con il sorriso sulle labbra, non a forza di mugugni e straordinari.
È questa la filosofia perseguita da anni che ha portato Confartigianato a organizzare un corso di “Anukalana yoga” per i dipendenti, il cui successo è stato tale da richiedere a gran voce la replica con una nuova sessione che partirà prima dell’estate.
«Abbiamo pensato allo yoga - spiega Matilde Petracca, responsabile dell’ufficio Formazione che ha lanciato l’iniziativa in collaborazione con il Gruppo Donne e il Gruppo Giovani - riflettendo sul tema della prevenzione dello stress lavorativo, nell’ambito di un più generale approccio al problema di come favorire il benessere organizzativo. È da anni che Confartigianato propone iniziative nel merito, a cominciare dal 2013 quando l’allora Asl ci aveva finanziato tramite bando il progetto Confartigianato, inteso come acronimo di Conciliare facilmente risorse tempi idee già nelle attività ordinarie».
E adesso, dopo un corso di autodifesa personale che aveva fatto scuola nel campo delle proposte sul benessere e la sicurezza personale, ecco il corso di yoga che ha coinvolto una ventina dei 40 dipendenti della sede di via Galilei (sono 85 in tutto con quelli delle delegazioni territoriali).
«Non è stato facile all’inizio - racconta Petracca - Perché mettere insieme donne e uomini di tutte le età, con diversi livelli di responsabilità, in tuta invece che con il classico abbigliamento formale che ci protegge come una corazza sociale, e a piedi scalzi, beh, lì per lì ha suscitato non poco imbarazzo».
Il direttore e l’impiegato dell’amministrazione, la signora dell’ufficio paghe e il responsabile della comunicazione, tutti vicini, nella posizione del loto in terra sul tappetino a imparare a respirare piano per calmare il disordine mentale, a sperimentare le “asana” che fanno bene al corpo e allo spirito, per arrivare perfino a toccarsi, accarezzarsi, magari anche ad abbracciarsi superando le dighe delle distanze di sicurezza che dettano le regole della vita sociale, tanto più sul posto di lavoro, dove a scavare abissi tra le persone si aggiungono a volte le antipatie personali, le rivalità o le disfunzioni della comunicazione inceppata.
«Ce l’abbiamo fatta ed è stato molto bello - spiega la responsabile dell’ufficio Formazione - grazie alla bravura della docente Marta Mazzoleni. Quello che sembrava impossibile è diventato semplice e naturale. Un lavoro di promozione del benessere personale e interpersonale che ha rafforzato i processi lavorativi e le performance delle persone coinvolte, oltre a migliorare il clima in azienda e alla lunga a diminuire anche i costi aziendali: promuovere il benessere vuol dire infatti tutelare la salute fisica e mentale e quindi, tra l’altro, ottenere il taglio drastico delle assenze per malattia».
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