Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 08 Ottobre 2018
Lo show di Pintus in anteprima in città
Applausi al Sociale di Sondrio
Il comico e imitatore triestino incanta il pubblico sondriese con “Destinati all’estinzione”. «La vita non è Instagram, meglio una chiacchierata».
Divertente, impertinente, ma soprattutto autoironico, Angelo Pintus, il conquistatore del Teatro Sociale in due intense ore di una comicità scoppiettante e a tratti surreale, direttamente dagli schermi televisivi ai grandi teatri europei di cui Sondrio è la prima tappa: anteprima dello spettacolo “Destinati all’estinzione”.
In ribalta, a presentarlo, Antonio Grimaldi che arringa la folla “amica”, il fedele pubblico che segue l’associazione “Gsmile” in un percorso volto al sorriso e al benessere della città. Ringraziamenti dovuti agli sponsor, poi una voce perentoria dietro le quinte invita a spegnere i cellulari e in un olimpo di fumi vaganti appare un Pintus spumeggiante accolto da un grande applauso.
Essenziale la scenografia: una poltrona demodè, un tavolino d’epoca - si fa per dire -, un vecchio baule dai mille segreti, e una lunga lavagna per disseminare il frutto di elucubrazioni matematiche tra il serio e il faceto. Solo un vezzo da grande istrione: un leggio con la falsariga di estemporanee esternazioni in una miriade di ghirigori che solo lui sa, poi inizia l’arrembaggio.
«Sono in ritardo di 16 minuti, ma ci sta, su questa strada da Milano con il navigatore che segnala tutti gli autovelox, poi davanti al teatro trovo un bel po’ di gente che mi dice “Sarei proprio voluto venire…ma non vengo!”, poi infila una dietro l’altra delle fake news come una collana di perle farlocche, troppo perfette per essere vere. «Basta leggere i giornali e trovare certe notizie come quella che la terra è piatta…perché non si vede mai la curva! O che toccarsi aiuta la memoria, o ancora che se la terra girasse al contrario, le stagioni andrebbero in senso inverso». Poi glissa sullo sciopero dei trasporti a Roma che «hanno danneggiato i Rom che lì ci lavorano».
Se la prende con la Volskwagen e le sue “cavie umane”, quei poveri Cristi che per sbarcare il lunario ne provano di tutte. Sberleffi à gogo ai Tg che in una torrida estate con 45 gradi all’ombra mandano ad intervistare pochi malcapitati chiedendo se fa caldo, o tentano uno scoop da blocco della circolazione per mezzo centimetro di neve caduta in città. Eccola poi la carrambata: la telefonata da parte della Raffa nazionale che gli illumina il cuore e lo fa ballare. «Siamo proprio messi male, c’è qualcosa che non va, siamo storditi cronici ed esauriti che ci atteggiamo come sapessimo le cose come quando cantiamo “guarda la mela” invece di “guantanamera”- continua Pintus - Solo la mosca è più cretina di noi perché entra da una finestra grande così e per uscire continua a picchiare contro i vetri».
Peregrinazione rapida sui cookie che come vicine pettegole affliggono la nostra navigazione in solitaria su internet e anche quando cerchi un porno ti piazzano una lavatrice cercata sei mesi prima. Poi difende quei poveri vecchietti sulle strisce, bersagliati dalle ire di automobilisti schizzati e arroganti. «Non c’è più rispetto, non c’è più umanità, ma sarà la matematica a risolvere tutti i nostri problemi non certo i social. Meglio una chiacchierata tra amici, una serata in teatro, ma in diretta, la vita non è Instagram!».
Poi la resa dei conti: «Stiamo distruggendo il nostro pianeta, siamo destinati all’estinzione e chissà se c’è vita su LHS1140b a 39 anni luce da noi. Esilarante il rap improvvisato su parole dettate dal pubblico con Sondrio che fa rima con Don Abbondio e Ponchiera con una serata vera, per affidarsi al ritmo di “Pedro, Pedro”” e i bambini che poi affollano il suo camerino.
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