
Cronaca / Valchiavenna
Lunedì 26 Giugno 2017
Lo sconto benzina ormai azzerato
«Serve un incontro con la Regione»
La Comunità montana della Valchiavenna vuol portare la questione in consiglio per cercare una soluzione. Iacomella: «Il caro benzina sta vanificando lo sforzo del Pirellone per evitare il pieno all’estero».
omunità montana e l’obiettivo è chiaro: portare la questione in consiglio regionale per cercare di trovare una soluzione. Dopo la recente chiusura di due stazioni di servizio in Valchiavenna proseguono i malumori degli automobilisti. Il motivo è chiaro: il prezzo della benzina alla pompa “self” nella valle della Mera è superiore di vari centesimi – si arriva anche a sfiorare i venti – rispetto a Sondrio e a tante altre località valtellinesi.
Grazie alla carta sconto benzina, che garantisce un risparmio di 23 o 15 centesimi al litro a seconda della fascia del Comune di residenza del proprietario dell’auto (ricordiamo che per i comuni che distano da 0 a 10 chilometri dal confine, fascia A, lo sconto è pari a 23 centesimi, per quelli che distano dai 10 ai 20, fascia B, lo sconto è pari a 15 centesimi per litro), si scende al di sotto della media provinciale e nazionale. Ma in alcuni casi - si arriva a 1,65 - il pieno costa più che in Svizzera - dove un litro di verde sabato costava 1,38 euro - e lo sconto è praticamente azzerato. Una situazione che non piace alla Cm e che sta provocando diversi malumori.
«Come Comunità montana invieremo un documento a Regione Lombardia perché vogliamo discutere di questa situazione e provare ad affrontarla - spiega Omar Iacomella, vicepresidente dell’ente comprensoriale -. Da quanto osserviamo, la media attuale dei prezzi rischia in Valchiavenna di vanificare lo sforzo della giunta regionale che investe ingenti risorse nella carta sconto per evitare il pieno all’estero e la chiusura delle stazioni di servizio sul territorio italiano. Serve un dialogo con le compagnie, innanzitutto per comprendere il motivo di questi prezzi, anche perché - aggiunge Iacomella - da quanto abbiamo potuto comprendere il guadagno delle imprese locali è fisso e limitato a pochi centesimi al litro. Poi ci vogliono soluzioni».
Per un automobilista da trenta pieni da cinquanta litri all’anno, dieci centesimi in più al litro sono 150 euro all’anno. Moltiplicati per le varie macchine di ogni famiglia, la differenza diventa ancora più rilevante. «Se sommiamo le conseguenze relative a tutto il parco auto locale, arriviamo a cifre decisamente rilevanti, che limitano in modo netto l’impatto dell’impegno della Regione», spiega Iacomella.
© RIPRODUZIONE RISERVATA