Il “momento no” di Alessandro è stato colto da un educatore e tradotto in segni sulla carta, segni che sono diventati una storia a fumetti e una piccola mostra allestita in questi giorni al Caffè letterario di via San Bernardino. E' nato così l'Uomo pasta, bislacco supereroe dalla doppia identità: Giorgio infatti è un placido conducente d'autobus nella città di Fatulan e all'occorrenza un impavido eroe dal pugno irresistibile.
A coronare e “colorare” le sue imprese non manca mai un piatto di pasta al sugo, in assonanza con gli spinaci del più noto Braccio di ferro. I mini albi prodotti da Generoso con il contributo degli educatori e creativi Maurizio Biffi, Cesare Villa e Gian Luca Bizzarri sono storie brevi e semplici, ma hanno la forza di “restare nell'occhio” per una matura capacità di narrare con l'immagine.
Non bisogna lasciarsi confondere dalla parvenza infantile della rappresentazione, non sono figure tirate a casaccio. Ogni vignetta rivela un gusto dinamico nella costruzione, dai tagli delle inquadrature all'uso delle prospettive, che fa pensare all'influenza del cinema e alla pittura surrealista. A questo proposito tra le passioni di Generoso ci sono i videogiochi e il rock che sono spesso terreno di contaminazioni simboliche e provocazioni iconografiche.
Questo gusto personale, non privo di ironia, fa capolino nell'esternazione esuberante di sensazioni e sentimenti, che a volte raggiungono momenti di puro umorismo. Ad esempio c'è in un albo la rappresentazione di un personaggio in “apprensione” che sembra fare il verso al celebre quadro “L'urlo” di Munch. Mentre la vignetta dell'eroe in corsa con i capelli al vento è un ironico omaggio ai superman di tutte le risme.
L'Uomo pasta è costruito con la precisione di poche linee e sentita partecipazione, eppure la combinazione di questi segni divertiti conduce in un mondo speciale, quello ideato dalla fantasia di Alessandro Generoso.
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