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Giovedì 21 Marzo 2013
Livigno, uomo arrestato
con 8mila stecche di frodo
Circa 8.100 stecche di sigarette acquistate a Livigno e poi rivendute in Ticino ma anche e soprattutto nel Comasco. Un contrabbando che, secondo le autorità doganali elvetiche, è durato quasi due anni e che ha portato in carcere un uomo di Castelnuovo Bozzente, in provncia di Como
Livigno - Circa 8.100 stecche di sigarette acquistate a Livigno e poi rivendute in Ticino ma anche e soprattutto nel Comasco.
Un contrabbando che, secondo le autorità doganali elvetiche, è durato quasi due anni e che ha portato in carcere un uomo di Castelnuovo Bozzente (Co).
Dal porto franco, alla Svizzera, per poi tornare in Italia. Il tutto scoperto grazie anche a un controllo avvenuto il giorno dell'Epifania. Il 6 gennaio, infatti, l'uomo di Castelnuovo Bozzente, lavoratore frontaliere, era stato fermato al valico di La Drossa, a nord di Livigno, per un controllo doganale. Dopo le prime domande degli agenti, l'automobilista è scappato a tutta velocità. Ma la sua fuga era durata poco, visto che è stato fermato nei pressi di Scuol, nel Canton Grigioni.
Sulla sua automobile, un fuoristrada, sono state trovate 750 stecche di sigarette contrabbandate. L'uomo è stato quindi messo agli arresti a causa del pericolo di fuga e di collusione.
Da quel sequestro sono state avviate le indagini da parte dell'antifrode svizzera, che ha portato a scoprire un giro di sigarette contrabbandate sull'asse che da Livigno portava in Svizzera, precisamente nel Canton Ticino, e poi ancora in Italia.
Secondo gli inquirenti elvetici, infatti, nel periodo tra il 2010 e il 2012 sarebbero state portate dal porto franco italiano in Ticino almeno 8.100 stecche di sigarette, saltando ogni controllo doganale. Queste, poi, sarebbero state portate in un garage, sempre in Ticino, che funzionava come deposito: da questo box, su commissione, venivano mandate agli acquirenti, con consegne da un minimo di 25 a un massimo di 720 stecche di sigarette per volta.
Delle 8.100 stecche di sigarette, 2.700 erano destinate al mercato elvetico, mentre 5.400, ovvero due terzi, erano riportate in Italia: insomma, un doppio contrabbando, prima da Livigno alla Svizzera, poi di ritorno in Italia. In particolare il mercato di sigarette si sviluppava nel Comasco: non si tratta di tabaccherie, ma di privati che con il sistema del "passaparola" smerciavano le bionde. In totale, sarebbero 400mila i franchi evasi: in Ticino ci sono altri 7 indagati.
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