Cronaca / Tirano e Alta valle
Giovedì 21 Novembre 2013
Livigno spiega il ricorso al Tar
«Il piano d’area ferma Trepalle»
Il vicesindaco Zini spiega che la frazione rischia lo spopolamento
«Se non viene permessa alcuna opera edificatoria sarà la fine»
Continua ad animare il dibattito politico la decisione dei soli comuni di Valdidentro e Livigno di ricorrere al Tar contro la Regione Lombardia per il piano d’area della Media e Alta valle che vincola pesantemente lo sviluppo urbanistico del territorio. La precisazione, stavolta, arriva dalla zona extradoganale di Livigno che sinora non aveva mai rilasciato dichiarazioni in merito.
Narciso Zini, vicesindaco del Piccolo Tibet nonché leghista doc, ha evidenziato: «Vorrei evitare errate strumentalizzazioni politiche del ricorso presentato contro il piano d’area regionale dopo l’approvazione dello stesso avvenuta all’unanimità da parte del consiglio regionale. Mi preme chiarire che l’azione da parte del comune di Livigno si è resa necessaria in autotutela degli interessi della popolazione livignasca e, in particolar modo, di quella di Trepalle».
Nella parrocchia più alta d’Europa, infatti, il piano d’area inibisce praticamente qualsiasi intervento edilizio. «Il piano in questione - ha specificato Zini - pregiudica la possibilità di edificazione su tutta l’ampia area a valle della strada statale 301, impossibilitando i residenti a qualsiasi intervento edificatorio. Nel piano di governo del territorio predisposto dal comune, invece, si è prestata particolare attenzione alla zona trepalina per favorire il ripopolamento della frazione, e la condizione indispensabile perché il paese non venga abbandonato è la possibilità di poterlo sviluppare secondo le esigenze dei suoi cittadini. Diversamente saranno sempre meno coloro che avranno domicilio e quindi verranno a mancare i numeri per mantenere quei servizi essenziali alla comunità». Ma nonostante la richiesta di modifiche migliorative presentata ai funzionati regionali e provinciali, tutto è rimasto lettera morta.
«Sembrava - ha ricordato il vicesindaco - che tutto fosse stato recepito tanto che, in una intervista congiunta, assessore e presidente della Provincia di Sondrio avevano dichiarato che, in accordo con il territorio, si era finalmente definito il piano d’area. Purtroppo però, successivamente al nuovo insediamento in Regione, c’è stata l’approvazione unanime del piano d’area che non tiene conto, se non in modo molto marginale, delle osservazioni del territorio. Ci sono state successive riunioni che hanno tentato di rassicurare gli amministratori sull’interpretazione del piano ma, ancora oggi, non vi è nulla di ufficiale». Da qui la decisione di Livigno di presentare ricorso. «Ritireremo i ricorsi - ha concluso Zini - nel momento in cui ci saranno le certezze grazie ad un documento che definisca in modo ufficiale l’interpretazione delle regole del ptra e che tenga conto delle osservazioni».
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