Livigno: riapre il passo della Forcola

Dalle 6 di domani mattina torna transitabile dopo la chiusura invernale ai veicoli con massa inferiore alle 18 tonnellate

L’attesa è terminata: domani mattina, alle 6, il passo della Forcola torna transitabile, dopo la chiusura invernale ai veicoli con massa inferiore alle 18 tonnellate. Sarà riaperto al traffico il versante svizzero, ovvero il tratto di strada che dalla dogana di La Motta, in Valposchiavo, conduce al posto di confine italiano, il cui versante era già sgombro da neve dalla scorsa settimana, quando il sindaco di Livigno, Remo Galli, aveva ringraziato le ditte e gli operai coinvolti nel celere lavoro di pulizia della strada.

Inizialmente prevista per lunedì mattino, poi posticipata al pomeriggio, la riapertura del valico è infine stata rimandata a giovedì mattina per scongiurare il pericolo di valanghe, intensificatosi con le nuove precipitazioni cadute nei giorni scorsi. Che probabilmente non mancheranno anche nel fine settimana, ma nel frattempo l’innalzamento delle temperature ha permesso lo scioglimento degli accumuli nevosi e il naturale scarico dei versanti.

Sul versante svizzero i lavori sono iniziati ormai oltre settimane fa e prima che potessero entrare in azione i mezzi per ripulire dalla neve la carreggiata a lungo hanno lavorato le frese per ricavare un varco negli elevati accumuli dell’inverno. Poi si è proceduto al ripristino di infrastrutture danneggiate nei mesi si chiusura.

L’anomala primavera che si sta per concludere ha determinato, per la prima volta da quando nel 2016 il Cantone dei Grigioni stabilì di fissare in sei mesi il periodo di apertura del passo indipendentemente dalle condizioni della strada, un ritardo nell’apertura.

Ora, per chi transiterà dalla Valposchiavo, si ridurranno i tempi di percorrenza da e per Livigno. Ma apparentemente, quest’anno, solo sulla carta. Dal momento che lungo la strada cantonale 29 del Bernina, nel tratto compreso tra i valichi di frontiera di Campocologno e di La Motta, sono aperti sei cantieri stradali, cinque dei quali regolati con impianto semaforico per il transito a senso unico alternato. Non mancheranno, dunque, soste forzate e code.

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