L'Italia è anche il primo paese di lingua non inglese dove si è riscontrata la maggior quantità di phishing: un dato che va rapportato al numero di utenti Internet, circa 13.000.000, e al fatto che l'Italia occupa il quarto posto per diffusione della banda larga. Le attività di phishing sono strettamente correlate all`economia sommersa: il più delle volte viene utilizzato per sottrarre dati personali, numeri di carte di credito, credenziali bancarie e altre informazioni sensibili che vengono usate per atti fraudolenti. Il nostro Paese è il quarto dell'area Emea, e l'ottavo a livello globale, dal quale hanno origine gli attacchi provenienti dal web. Dal rapporto emerge che il 24% di tutto lo spam generato a livello mondiale ha come paesi di provenienza proprio quelli dell'aerea Emea.
L'Italia, in questa classifica, è nona. I modelli organizzativi del crimine del mondo virtuale - sostiene il rapporto - sono sempre più simili a quelli del mondo reale. Oggi è più semplice lanciare attacchi: è stato riscontrato un aumento di "crimeware kit", con informazioni e istruzioni che permettono a chiunque di realizzare un codice malevolo per sottrarre informazioni personali e altri tipi di dati.
Apcom
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