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Venerdì 10 Maggio 2013
L'impresa dell'alpino Cavazzi
Al Raduno in bicicletta
Il raduno degli alpini ormai è sinonimo di maratona per l'alpino di Mazzo, Marco Cavazzi. Dopo la spedizione invernale a Nikolajewka, il vice sindaco è in viaggio verso Piacenza per il grande ammassamento di domenica.
MAZZO Il raduno degli alpini ormai è sinonimo di maratona per l'alpino di Mazzo, Marco Cavazzi. Dopo la spedizione invernale a Nikolajewka, il vice sindaco è in viaggio verso Piacenza per il grande ammassamento di domenica.
Un cammino a piedi in solitaria di 210 km che l'alpino ha iniziato mercoledì e concluderà questa sera. «L'ho diviso in tre tappe di 70 km - afferma -. La prima da Mazzo a Darfo, da qui raggiungo Romano di Lombardia e poi la tappa finale fino a Piacenza». Prima di arrivare a Piacenza ed abbracciare gli altri alpini, c'è un nemico da sconfiggere: «C'è un gran caldo e devo fare già i conti con le piaghe a piedi. Viaggio in media 12- 15 ore al giorno». La divisa per affrontare la lunga maratona è costituita da scarpe da ginnastica, pantaloncini e maglietta maniche corte, zaino in spalla, racchette da north walking e il cappello da alpino. Cavazzi non è l'unico alpino di Mazzo che ha scelto una maniera molto faticosa per essere presente al raduno nazionale.
Un gruppetto di una decina di alpini dell'Alta Valle (da Tirano a Semogo con grosottini e mazzolatti) capeggiato da Gianni "Bramin" Foppoli di Mazzo sta viaggiando in bicicletta lungo l'Adda per raggiungere Piacenza. La partenza è avvenuta da Cancano mercoledì mattina e la decina di biker è giunta fino a Forcola. Ieri ha raggiunto Brivio, traghettando a Varenna. Oggi, costeggiando l'Adda, il gruppo, che ha l'assistenza tecnica di altre due persone, arriverà a Cavenago in provincia di Lodi. «Volevamo vedere la Valtellina da una prospettiva nuova, quella dell'acqua»- rivela Foppoli. Saranno invece tutti uniti gli alpini di Mazzo a rendere omaggio al disperso di Russia, Stefano De Paoli del 1919, la cui targhetta è stata recentemente riconsegnata a Cavazzi.
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