D'Alema dice che se vince Berlusconi sarebbe un danno per tutti gli europei. Prima considerazione: se è il popolo europeo ad indicarci chi dobbiamo votare e chi no, siamo conciati molto male ed al limite di una dittatura. Seconda considerazione: la Costituzione permette ad ogni cittadino di potersi candidare, fatte salve situazioni di condanne, in ogni grado di governo esistente. Si potrebbe però fare una legge ad personam, che proibisca a Berlusconi e alla sua famiglia, di candidarsi come ogni comune cittadino, così tranquillizziamo gli europei Merkel compresa. Terza considerazione: ritengo gli italiani adulti e vaccinati ed in grado di scegliere candidati e coalizioni.
Elio Guanziroli
Prima considerazione: più che un'opinione di D'Alema, è un convincimento dell'Europa che una vittoria di Berlusconi sarebbe un danno dentro e fuori i confini dell'Italia.
Ma l'Europa non ci suggerisce nulla, è solo in apprensione per i suoi interessi (che sono anche i nostri). Si può imporre a qualcuno di non preoccuparsi, specie se il passato gliene dà motivo? Seconda considerazione: è così vero che la Costituzione consente a chiunque di candidarsi, perfino a chi ha pendenze con la giustizia, che si candida anche Berlusconi, condannato in primo grado per frode fiscale dal tribunale di Milano.
Quanto alle leggi ad personam, dare ad esse la precedenza invece che ad altre ha contribuito a portarci sull'orlo del baratro. Terza considerazione: gl'italiani, a dire la verità, non sembrano così politicamente adulti, se i sondaggi attribuiscono all'astensionismo e agl'incerti una percentuale altissima.
Max Lodi
© RIPRODUZIONE RISERVATA