
Cronaca / Lecco città
Mercoledì 18 Aprile 2018
Leuci, tutto da rifare
Si riparte da zero
La proprietà ha annullato il contratto con la società comasca incaricata di redigere i piani di bonifica. L’azienda ha quindi annullato quanto presentato All’Ats - Impossibile a questo punto ipotizzare una tempistica
La notizia susciterà senza dubbio sconcerto e rabbia, nelle amministrazioni pubbliche come – soprattutto – nei residenti: l’iter di bonifica dell’eternit nell’area ex Leuci è destinato a ripartire da zero.
Se la situazione sembrava, sia pure con progressi estremamente lenti, incanalata nella giusta direzione, gli sviluppi degli ultimi giorni hanno gettato pesanti ombre sulla possibilità che il cemento-amianto danneggiato nella ex fabbrica di lampadine possa essere rimosso a breve.
Il nodo di questa inattesa evoluzione riguarda il rapporto tra la proprietà dell’area di via XI Febbraio, la Lago Srl, e la società tecnica cui questa si era rivolta per la messa a punto del piano di lavoro e della bonifica vera e propria, la Coimperzeta di Mariano Comense.
Adducendo, a quanto è stato possibile apprendere, motivazioni legate alla tempistica con cui le operazioni sono state condotte in questa fase preliminare, infatti, la proprietà avrebbe comunicato alla Coimperzeta la volontà di rescindere il contratto in essere.
Ne è conseguito l’immediato annullamento, da parte dell’azienda marianese, dei piani di bonifica che erano stati predisposti e depositati all’Ats quali basi su cui poi procedere con la rimozione vera e propria.
Si dovrà quindi ripartire da zero. Salvo accordi differenti, che permettano ai professionisti che subentreranno di avvalersi della documentazione già predisposta dagli specialisti “scaricati” dalla Lago srl, infatti, si dovrà ripartire dai sopralluoghi dei tecnici, cui seguirà la realizzazione del progetto da sottoporre al vaglio dell’Ats, per procedere quindi con la sospirata bonifica.
Dunque, parecchi mesi sono andati in fumo, insieme al lavoro svolto per aprire la strada alla messa in sicurezza; e altri se ne perderanno nella ripartenza di una vicenda che si trascina ormai da troppo tempo senza finora alcun frutto concreto.
Una vera doccia fredda in particolare per gli abitanti della zona, che da almeno due anni (le prime segnalazioni in municipio riguardo l’eternit spezzato sul tetto della ex Leuci risalgono al marzo 2016) chiedono a Palazzo Bovara una presa di posizione dura e decisiva per cancellare i rischi di salute che corre chiunque viva in zona.
Dalle lastre di cemento-amianto frantumato, infatti, si diffondono grazie alle correnti le microfibre altamente tossiche e potenzialmente letali. A maggior ragione, si teme per la presenza dell’amianto friabile presente a livello di pareti in relazione all’impiantistica dell’ex fabbrica, ancora più nocivo di quello delle coperture.
Si tratta ora di capire quali sono le reali intenzioni della proprietà, che resta comunque sotto la lente d’ingrandimento del Comune e, soprattutto, della Procura. Questo alla luce dei due esposti che il sindaco Virginio Brivio ha depositato nei mesi scorsi in relazione all’inadempimento dell’ordinanza che imponeva la bonifica (emessa il 26 giugno 2017) e alla presenza di giocatori di softair tra i palazzi abbandonati, autorizzati dalla proprietà ad utilizzare questi “salubri” ambienti per la loro guerra simulata.
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