«Lettere addio. La mia vita da postina fra pacchi e palmari»

Conosce tutte le vie e strade dei rioni da Santo Stefano a Maggianico fino a Laorca. Simona Fumagalli, 49 anni, da più di venti fa la portalettere in città, ed ha consegnato la posta in tutti i rioni, ora da qualche anno ha come incarico la zona di viale Turati con tutte le sue vie trasversali e del lungolago.

«Ho iniziato da ragazza facendo le sostituzioni estive per qualche mese, dei portalettere in ferie - racconta Simona Fumagalli - poi nel tempo sono entrata in Poste con un contratto definitivo e giravo per i rioni, da Maggianico sono andata a Laorca, a Rancio, ma anche a San Giovanni».

Nei primi tempi la borsa era colma di lettere e cartoline, e tutto si faceva scrivendo a mano, dal cartoncino che si lasciava nella cassetta della posta quando il destinatario di una raccomandata o un pacchetto non era in casa, fino alle firme di consegna.

«Ora le cartoline sono rare, i social hanno cambiato tutti, e quando si va in vacanza non si spediscono più i saluti ad amici e famigliari, ma si manda una foto su WhatsApp o su Facebook - spiega Simona Fumagalli -. Di contro però adesso i postini portano con sé un “mini ufficio” grazie ai palmari che abbiamo offriamo parecchi servizi, che la gente approva parecchio». La tecnologia non ha però cancellato i rapporti umani. Qualcosa è cambiato ma «i legami di amicizia instaurati negli anni restano ed anzi si rafforzano - prosegue la lecchese -, ci sono persone conosciute consegnandogli la posta e che poi sono diventati amici. Certo la città è cambiata ed è in continuo movimento».

Famiglie che arrivano da fuori e restano per qualche anno poi si trasferiscono altrove, giovani coppie di passaggio, ma anche chi invece sceglie Lecco come sua dimora. Attenta testimone dell’evolversi del capoluogo, Simona Fumagalli a Lecco è legatissima, anche se purtroppo ci sono alcuni angoli, soprattutto in periferia, che andrebbero mantenuti meglio. «Conosco tutte le strade, stradine, vie e viette del capoluogo e posso dire dia vere lasciato la posta se non in tutte le case, quasi. La gente oggi va di fretta ma quando diventi il portalettere della zona tutti ti salutano e scambiano volentieri quattro chiacchiere», aggiunge Simona Fumagalli. Sono una ventina i portalettere che lavorano nel capoluogo manzoniano, e Simona Fumagalli è ormai tra quelle con maggiore esperienza sul campo, visto che da oltre vent’anni ogni giorno si muove per la città con la moto, indossando il giubbetto giallo che contraddistingue le Poste. Ed ogni giorno porta un sorriso a tante persone, oltre che lettere, riviste, pubblicazioni ed anche bollette.

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