
Cronaca / Valchiavenna
Martedì 31 Marzo 2015
L’edilizia cresce: sfumano i timori
per i frontalieri
Investimenti del Cantone in opere pubbliche e la legge sulle seconde case non ferma il comparto. Russi: «I paventati licenziamenti non ci sono stati».
«Il peggio del peggio è stato evitato. Ma per fare un bilancio definitivo ci vorrà ancora qualche mese».
In autunno gli annunci erano stati drammatici. Secondo gli addetti ai lavori, con l’inizio della stagione 2015 nei cantieri sarebbe stata inevitabile una perdita di centinaia di posti in Engadina, soprattutto per i frontalieri italiani.
Invece dal Consiglio sindacale interregionale Lombardia-Sondrio Grigioni arrivano notizie confortanti. «Chiaramente è presto per fornire cifre definitive – premette il sindacalista grigionese Arno Russi, segretario di Unia -. Ma secondo le informazioni che stiamo raccogliendo, il bilancio è meno negativo del previsto. La trasformazione in legge dell’iniziativa popolare che tre anni fa ha bloccato la costruzione di abitazioni secondarie consente dei discreti spazi di manovra nei Grigioni, quindi non sembra inevitabile, almeno per il momento, una drastica riduzione dei livelli occupazionali».
Russi, profondo conoscitore della realtà del frontalierato valchiavennasco, visto che si occupa delle consulenze nella sede della Camera del lavoro di piazza Donegani, aggiunge all’analisi altri due fattori.
«Da un lato c’è il supporto positivo delle istituzioni svizzere che, in un momento di crisi, stimolano l’economia puntando sulle opere pubbliche. Dall’altro ci sono i vantaggi legati al credito. I tassi attuali offrono ottime opportunità e favoriscono gli investimenti. Nel complesso, i timori restano e solo nei prossimi mesi ne sapremo di più, ma non si prevede un crollo dell’edilizia. Tra l’altro nella Svizzera interna questo settore va a gonfie vele. Ci sono problemi, invece, nell’industria che dopo il nuovo cambio franco-euro paga un prezzo altissimo a livello di delocalizzazioni e perdita di posti di lavoro. Ma non è una dinamica che riguarda l’Engadina».
Intanto su Facebook c’è un vero e proprio gruppo di discussione dedicato ai frontalieri della Valchiavenna. È curato da alcune lavoratrici che tutti i giorni salgono in Engadina dalla valle della Mera e si chiama “Frontalieri Valchiavenna e simpatizzanti”. Ha più di seicento iscritti e i post sono dedicati a tutti gli argomenti che interessano questa categoria di lavoratori.
Nei mesi invernali vengono postate informazioni sulla viabilità, poi ci sono interventi dedicati all’attualità, al mercato del lavoro e ai trasporti, con una certa attenzione ai passaggi garantiti dal tradizionale “car pooling” dei frontalieri.
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