Cronaca / Lecco città
Venerdì 28 Novembre 2014
Lecco.«Edilizia in crisi
Si può uscirne con le case verdi»
Rigenerare le città con immobili meno inquinanti
«Vanno aiutati i lavori per l’efficienza energetica»
Un’edilizia in caduta libera sia sul versante privato sia su quello pubblico, con dati inesorabili su scala nazionale ma anche a Lecco, con la Cassa Edile in ristrutturazione per far fronte ai minori introiti causati dal crollo delle ore lavorate.
Un’edilizia che tuttavia può trovare il suo riscatto innescando i lavori che accompagnano veri processi di rigenerazione urbana.
Sono state queste, ieri, le premesse con cui il presidente di Ance Lecco Sergio Piazza ha aperto l’assemblea pubblica associativa 2014, «l’assemblea più difficile per il nostro settore», ha detto indicando tuttavia due elementi positivi sui mutui casa.
«Il primo – ha detto Piazza – sta nel fatto che dopo anni di forte calo si registra una leggera ripresa nei primi sei mesi del 2014, col +3,4% nazionale e l’1,3% in Lombardia», per la quale si conta anche sugli stimoli dell’intervento di Cassa depositi e prestiti per il quale si è battuta Ance. Il secondo dato positivo, ha aggiunto, «sta nel basso costo del denaro», favorevole ai mutui. Ma non è ripresa, «che – ha detto – gli effetti delle riforme faranno tornare la fiducia nel Paese».
Intanto però non può esserci attesa passiva, visto che «tocca anche a tutti noi invertire la rotta agendo sui rispettivi territori, innescando processi di cambiamento e trasformazione virtuosi che coinvolgano in primo luogo i governi locali». Invertire la rotta rispetto al passato visto che «quasi nessuno dei nostri Comuni ha colto l’opportunità di stesura del Piano di Governo del Territorio per farne strumento di reale programmazione economica».
In proposito al sindaco di Lecco, Virginio Brivio, presente in assemblea Piazza ha chiesto «cosa sia stato del Pgt della città dopo la sua approvazione in consiglio comunale. Ad oggi attendiamo la pubblicazione ufficiale, anche per poter dar seguito all’impegno da lui stesso assunto di aprire un tavolo di confronto in cui affrontare tutte le questioni sollevate dalle associazioni d’impresa».
Non è mancato inoltre un pesante appunto alla «burocrazia che continua ad incrostare, in alcuni casi, l’operato degli uffici tecnici comunali in maniera spesso quasi sfrontata, quasi non ci si rendesse conto che in questo modo le casse comunali tendono a svuotarsi di risorse e che la paralisi del nostro settore causa impoverimento diffuso».
Il lavoro che manca, le opere pubbliche bloccate «da un patto di stabilità» che blocca gli investimenti non devono però fermare gli sforzi possibili a possibile da quello che si può fare sulla rigenerazione urbana. In proposito Piazza guarda al 2020, entro cui i Paesi firmatari degli accordi di Kyoto dovranno ridurre le emissioni di Co2. «Sappiamo – ha detto - quanto incida sull’inquinamento l’obsolescenza del parco immobiliare dei nostri paesi, che per il 50% non ha sistemi di contenimento energetico». Bene, dunque, per gli incentivi di Governo alle ristrutturazioni e all’efficientamento energetico riproposti nella nuova Finanziaria: «Ma non basta – ha aggiunto riprendendo il tema delle Smart City di cui in assemblea ha dato testimonianza il Comune di Torino -, serve molto di più e in breve tempo».
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