Editoriali / Lecco città
Lunedì 07 Ottobre 2013
Lecco, via Adamello
E la pista ciclabile?
Dopo la raccolta di firme contrarie al progetto, residenti e commercianti sollecitano notizie
LECCO
«Dateci qualche risposta certa»: questo l’invito di residenti e commercianti del rione San Giovani a proposito della pista ciclabile.
Il progetto di percorso ciclabile lungo via Adamello aveva acceso gli animi di molti, tanto che era stata data vita a una raccolta di firme per dire no al’ipotesi. In mille avevano autografato, mille firme per un no comune al progetto che veniva dichiarato dissennato.
Si sono susseguiti incontri tra una delegazione dei residenti e degli operatori commerciali fino alla fine di luglio. Dopo quella data nulla si è più saputo.
Passato il periodo delle ferie estive, a San Giovani si chiedono ancora certezze, in un senso o nell’altro. E visto che, da parte dell’amministrazione comunale, non sono giunti segnali, si reclama che l’argomento venga ripreso e definito una volta per tutte.
Il no compatto rimane, anzi aggravato da altre riflessioni che da parte del commercio locale si fanno avanti. Più di un titolare di negozio ha affermato senza timore, ma con decisione anzi, che se veramente il percorso ciclopedonale dovesse essere realizzato non esiterebbe a chiudere le proprie saracinesche per sempre o, in alternativa a vendere. Parole dure, che di fatto ricadono su un rione adesso vissuto e ben fornito di sevizi
Le motivazioni del no riguardano da una parte l’inutilità - a dire de firmatari - di avere proprio a San Giovani, vale a dire nella parte mediana della città, una pista che paesaggisticamente non offrirebbe nulla, dall’altra alcune considerazioni di tipo tecnico. Se collocata dalla parte di fronte alla farmacia, la pista andrebbe a tagliare ben cinque vie (Mentana, Plinio, Linneo, Sora e una viuzza privata) e due ingressi del rifiorimento di carburante,
La pista di fatto restringerebbe la carreggiata, impedendo quella sosta “mordi e fuggi” di chi prende caffè e giornale al volo. I posti auto che verrebbero ricavati, infatti, non sono sufficienti a sopperire alla domanda e parcheggiare su via Sora, a parte la possibilità di trovare un posto,scoraggerebbe molti.
L’altra considerazione riguarda la difficoltà per i mezzi di soccorso di procedere in maniera spedita qualora avessero urgenza di raggiungere l’ospedale.
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